lo studio dell’Università di Pisa apre nuove prospettive – .

lo studio dell’Università di Pisa apre nuove prospettive – .
lo studio dell’Università di Pisa apre nuove prospettive – .

PISAUno studio del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, pubblicato sulla rivista Acta Astronautica, esplora l’utilizzo di propellenti “green” per veicoli orbitali, nell’ambito del progetto europeo ASCenSIon. La ricerca, guidata da Alberto Sarritzu e supervisionato dal professore Angelo Pasinicoinvolge anche la dottoranda Lily Blondel-Canepari e numerosi partner internazionali.

Sarritzu lo spiega i nuovi propellenti, meno tossici e più efficienti, potrebbero semplificare le operazioni di preparazione dei veicoli spaziali e rendere possibili nuove missioni. IL propellenti verdiCOME perossido di idrogeno e protossido di azotooffrire un’alternativa meno dannosa agli attuali composti tossici, migliorando la sicurezza e i costi.

L’Università di Pisa ha studiato sistemi di propulsione compatibili con questi propellenti, cruciale per il funzionamento e il successo delle missioni orbitali. Pasini sottolinea che l nuova classe di veicoli spaziali promette innovazioni significativecome un accesso più sostenibile allo spazio e la rimozione dei detriti spaziali.

Sarritzuprossimo al completamento del dottorato, ha partecipato al progetto dopo anni di lavoro in multinazionali, mentre Blondel-Caneparicon esperienza presso CERN E ESA, si concentra sull’impatto ambientale dei propellenti. Pasinicon oltre dieci anni di esperienza nel settore della propulsione green, continua a lavorare sull’innovazione sostenibile nello spazio.

Ultima modifica: 13 giugno 2024

 
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