TIVOLI – L’ex fidanzata, un italiano di 22 anni condannato, viene perseguitato e violentato – .

TIVOLI – L’ex fidanzata, un italiano di 22 anni condannato, viene perseguitato e violentato – .
TIVOLI – L’ex fidanzata, un italiano di 22 anni condannato, viene perseguitato e violentato – .

Quando erano insieme lui la controllava, manifestando a gelosia ossessiva ed esigente rapporti sessuali contro la volontà della fidanzata.

Ma nel momento in cui lei ha deciso di lasciarlo, lui ha iniziato a farlo perseguitarla è a picchiarla.

Solo grazie all’intervento di amici la ragazza è riuscita a farlo liberati dalla paura e racconta tutto.

Per questo venerdì 7 giugno il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado RDP, un italiano di 22 anni senza precedenti penali di Villa Adriana, a 4 anni e 8 mesi di reclusionePer violenza sessuale, lesioni personali aggravate E atti persecutori verso la sua ragazza, uno Ragazza italiana di 26 anni di Guidoniacon cui aveva avuto una relazione relazione sentimentale durata ca due mesi.

Nel processo abbreviato il giudice dell’udienza preliminare Emanuela Maria Francini condiviso la tesi di pubblico ministero Arianna Armanini che ha coordinato le indagini di Pool antiviolenza della Questura di Tivoli culminando il 20 settembre 2023 con gli arresti casa e l’applicazione di braccialetto elettronico controllo.

Secondo il racconto della vittima, che si è costituita parte civile nel processo attraverso l’avv. Teresa Annarita Rosaria Mone dell’associazione “Difenziale Donna”.i fatti risalgono al’estate dello scorso annoquando i due ragazzi iniziarono una relazione romantica.

Ma fin dall’inizio il RDP si sarebbe dimostrato valido geloso, possessivo E controllando in modo maniacale.

Secondo la ricostruzione di Procura di Tivoliin questo breve periodo il ragazzo, vantando a appartenenza fantasma alla criminalità organizzatal’avrebbe sottoposta abusi E vincoli di ogni genere, dalla violenza fisica, agli sputi in faccia, dalle ferite con una lametta a due tentativi di strangolamento.

Secondo la ricostruzione della Procura, in più occasioni la vittima è stata costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà a causa delle continue minacce di ulteriori violenze fisiche. Completamente soggiogato, il 26enne di Guidonia avrebbe sempre sofferto subito silenzio qualsiasi tipo di brutalità, anche perché RDP lo avrebbe fatto minacciò di fare del male a lei e ai suoi genitori se lo avesse lasciato o lo avesse denunciato.

Al punto che il ragazzo, dopo averle rubato una collana, un braccialetto e l’indennità di disoccupazione, ha voluto costringerla anche a rubare oggetti d’oro ad una sua amica.

Erano esattamente loro amici della vittima rendersi conto che il relazione aveva qualcosa “anomalo” poiché la ragazza, fin dall’inizio della sua relazione amorosa, se ne era pian piano allontanata, citandone di tutti i tipi giustificazione. Sui social aveva smesso di interagire con diversi amici, soprattutto maschi, cancellando le varie fotografie in cui lui era in loro compagnia.

Sembra che anche le varie chat della donna, con le quali interagiva con le amiche, fossero passate nella gestione diretta del fidanzato, che evidentemente aveva il pieno controllo del cellulare, degli account e dei “profili social” della ragazza.

Sono sempre stati i suoi amici a sostenerla e incoraggiarla a porre fine alla relazione.

Il 26enne si è poi organizzato incontrare il suo ragazzo in un parco al quale doveva esprimere la sua opinione desiderio di porre fine alla relazione, osservato da lontano dai suoi amici. La polizia ha accertato che RDP, però, alla guida dell’auto della ragazza, non si è diretta nel parco ma in uno località isolata di Guidonia dove, ancora una volta, l’avrebbe picchiata con pugni allo stomaco, minacciandola di colpi “uccidila” e di “gettatelo nelle cave” se lei lo avesse lasciato.

L’accompagnò poi a casa sua dove la ragazza, approfittando della distrazione è riuscito a scappare in macchina fino a raggiungere casa dove, ancora terrorizzata e dolorante per i colpi ricevuti, aveva trovato la forza di raccontare tutto ai suoi genitori e alle sue amiche che nel frattempo l’avevano cercata ovunque.

Dopo aver ricevuto il drammatico racconto della vittima, i genitori sono intervenuti immediatamente, fotografando tutte le lesioni presenti sul corpo e accompagnandola in ospedale pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dove era stata curata e dimessa con a Prognosi a 7 giorni.

IL motivi della sentenza emessa dal Gup Emanuela Maria Francini sarà archiviata tra 60 giorni.

“Non siamo d’accordo con la condanna, in particolare per il reato di violenza sessuale – commenta ilavvocato Davide Bacecci di Tivolidifensore del 22enne di Villa Adriana – Per questo impugneremo l’esito della lettura delle motivazioni”.

 
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