Il Wallà a Treviso, un progetto pilota per salvare la street art dall’oblio del tempo – .

Grazie alla collaborazione tra Il Wallà con l’Università Ca’ Foscaria Treviso nasce un interessante progetto dedicato alla salvaguardia della street art dall’oblio del tempo.

La prima volta che se ne parlò a livello mainstream fu per i dipinti murali di Keith Haring: il salvataggio delle opere dello street artist americano morto a 32 anni è stato affidato a un team di scienziati dell’Università di Pisa, città dove dipinse il suo ultimo murale Tutto il mondo sulla chiesa di Sant’Antonio Abate.

Il tema è all’ordine del giorno oggi in Italia, dove si stima che siano migliaia gli artisti che operano a livello professionale nella street art, anche se solo poche decine di loro raggiungono livelli di fama internazionale. Un’impresa molto complicata. I dipinti murali contemporanei sono infatti realizzati con materiali commerciali di origine sintetica, scelti in base a considerazioni artistiche e non sempre per la loro durabilità; le conseguenze sono talvolta evidenti, dalle variazioni cromatiche al distacco della vernice.

La sfida è comprendere la composizione dei materiali utilizzati per un murale e sapere quali azioni di conservazione effettuare sin dalla sua origine o durante la fase di restauro del dipinto.
A Venezia, ilUniversità Ca’ Foscari studia il fenomeno da circa dieci anni con in prima linea la professoressa Francesca Izzo. Il gruppo “Scienze per la Conservazione dei Beni Culturali” per cui lavora promuove la ricerca scientifica sui materiali della street art, per studiarne la composizione e comprenderne il comportamento nel tempo, con l’obiettivo di fornire linee guida per la salvaguardia e la conservazione di tali opere.

In apertura della quarta stagione del progetto The Wallà è stato firmato un protocollo d’intesa che ha visto al tavolo l’associazione di promozione sociale Collettivo Bocaverta APS, che sta realizzando un villaggio dedicato alla street art nella frazione di Vallà, Comune di Riese Pio X, che sostiene e collabora al progetto e Ca’ Foscari stessa.

L’idea è quella di inviare squadre di professionisti durante la realizzazione dei prossimi murales, previsti per quest’estate. In tutto si stima che verranno realizzate quattro o cinque opere. Questi gli artisti confermati che saranno oggetto dei primi studi: Tellas e Pixel Pancho nel mese di giugno, Franco Fasoli nel mese di luglio, Gioie e Orione nel mese di settembre.

Il Wallà diventa così un progetto pilota non solo di rigenerazione urbana, ma anche nell’ambito della conservazione e tutela delle opere murali all’aperto”spiega Samuele Stocco, segretario del Collettivo APS Bocaverta. “Stiamo sperimentando come il tempo e le condizioni ambientali deteriorano la street art, motivo per cui è necessaria l’attuazione di buone pratiche di conservazione per il mantenimento dei murales realizzati”.

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Il progetto Wallà

The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata avviato nel maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale Collettivo BocaVerta APS, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso.

Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese dove si svolge l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel trevigiano). Attraverso il linguaggio della street art, l’obiettivo è valorizzare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti.

The Wallà si propone di trasformare le pareti degli edifici pubblici e privati ​​in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate complessivamente 17 opere: 13 su muri privati ​​(case, magazzini) e 4 su superfici pubbliche (scuole elementari, campi da basket e pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione. Ogni opera supera mediamente i 60 mq, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadrati di murature.

Tra gli altri, artisti di fama internazionale come Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci e StenLex. L’iniziativa è stata oggetto di studio anche del corso di laurea e del Master di II livello in Product Design presso l’Istituto Moda e Design Raffles Milano, con l’obiettivo di sviluppare progetti per le imprese locali e il paesaggio urbano.

 
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