“Parlare di infertilità”, incontro con esperti aperto a tutti all’Università di Pavia – .

Il 21 giugno 2024 all’Università di Pavia per “parlare di infertilità”: un’intera giornata di incontro con esperti, aperta a tutti.

“Parlare di infertilità”

Una giornata intera di “porte aperte” all’Università di Pavia per affrontare l’argomento di infertilità sia a livello privato della coppia che desidera una gravidanza, sia a livello pubblico, per l’importanza del suo impatto sociale, giuridico e filosofico. Questo è l’obiettivo del simposio “Parliamo di infertilità”, iniziativa del Master in Biologia e Biotecnologie della Riproduzione dell’Università di Pavia in collaborazione con il gruppo Genera offrire, gli studenti e tutti gli interessati avranno l’opportunità di interagire con esperti sul tema dell’infertilità.

“L’obiettivo di questo incontro – dicono Maurizio Zuccottiprofessore ordinario del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie L. Spallanzani dell’Università di Pavia, e Danilo CimadomoResponsabile della ricerca di Genera, tra gli organizzatori del simposio – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica l’importanza di informare correttamente le personea partire dai giovani, sulla possibilità di prevenire l’infertilità, ma anche di diagnosticarlo e trattarlo.

Parleremo degli aspetti biologico, di quelli medici e di nuove tecnologie mettere in atto, ma anche gli dei implicazioni psicologiche e di sfera sessuale che la coppia affronta durante il percorso verso la gravidanza. Tali questioni rappresentano una sfida quotidiana anche per la giurisprudenza e la filosofia che si trovano impegnate a individuare strumenti normativi e interpretativi per una società in rapido cambiamento”.

Malattia riconosciuta

Una società che cambia e per molti aspetti preoccupa, soprattutto dal punto di vista vista demografica. Nel suo ultimo rapporto, l’Istat osserva che oggi i giovani “hanno transizioni verso l’età adulta sempre più prolungate”. Nel 2022, Il 67,4% dei 18-34enni vive con una famiglia (59,7% nel 2002), con valori intorno al 75% in Campania e Puglia. Vengono quindi rinviate anche la nuzialità e la procreazione. E man mano che l’età avanza, aumenta anche il rischio di problemi di infertilità.

“L’L’infertilità è stata riconosciuta come malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – Ricordare Rossella Nappiprofessore ordinario di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università di Pavia – e colpisce una persona su 6 nel mondo, Il 15% delle coppie in Italia. Questi casi sono in continuo aumento e, allo stesso tempo, il nostro Paese assiste ad una calo costante delle nasciteche nel 2023 ha segnato l’ennesimo record negativo con la messa al mondo di circa 379.000 bambini, quasi 14.000 in meno rispetto all’anno precedente.

Il legame tra queste due tendenze, quindi tra l’avanzare dell’età, l’aumento del rischio di infertilità che porta con sé e il calo delle nascite in Italia, è sotto gli occhi di tutti e come Università vogliamo puntare i riflettori su questo temaaffrontandolo da molteplici punti di vista, da quello sociale a quello sessuale, incoraggiando il dibattito tra esperti e pubblicoche speriamo sia composto anche da gente comune desiderosa di ricevere informazioni e approfondire la propria conoscenza su questo tema”.

“La tendenza a procrastinare la gravidanza è inevitabilmente legata al problema dell’infertilità – spiega Alberto Vaiarelli, ginecologo e responsabile medico scientifico del centro Genera di Roma – perché sappiamo che, se l’aspettativa di vita delle donne ha ormai raggiunto quasi 85 anniil sistema riproduttivo non è cambiato e continua ad avere il suo funzionalità massima intorno ai 30 anniPoi diminuire progressivamente dopo i 35 anni.

Per motivi legati al lavoro, alla stabilità delle relazioni sentimentali o di altro tipo, sempre più donne cercano di rimanere incinte quando il loro sistema riproduttivo già non è più efficiente: l’avanzare dell’età determina una diminuzione quantitativa e qualitativa del pool ovocitario femminile. Molti però non lo sanno, ed è per questo motivo che le informazioni devono essere veicolate da ogni fonte attendibile possibile. L’Università, dove siamo riuniti per questo simposio, è sicuramente la prima di queste”.

La psicologia dell’infertilità

L’infertilità crea non pochi problemi e insicurezze nelle persone che si trovano a doverla gestire. Interessante sarà la sessione dedicata a psicologia dell’infertilità:

“Le evidenze provengono dalla ricerca scientifica e dall’esperienza clinica – sottolinea Federica FacchinProfessore Associato di Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano – lo dimostrano chiaramente l’infertilità può causare grandi sofferenze psicologichesia a livello individuale che nei legami di coppia.

L’esperienza soggettiva dell’infertilità è modellata dalle differenze di genere: il donne manifestare livelli più elevati di sofferenza psicologica, caratterizzati da stress, sintomi di ansia e depressione, fino ad una vera e propria devastazione psicofisica quando le preoccupazioni relative all’infertilità diventano dominanti. IL uomini, invece sembrano di più distaccato e meno coinvolto; un atteggiamento che può essere attribuito anche a un modo diverso di affrontare l’infertilità e di esprimere i sentimenti.

Queste differenze sono spesso alla base di incomprensioni e conflitti nella coppia, chiamati però a confrontarsi con le tematiche della perdita e del lutto quando il progetto genitoriale si rivela irrealizzabile, almeno dal punto di vista biologico. Quando la sofferenza diventa insopportabile e le persone non sembrano vedere un futuro alternativo, è fondamentale cercare un sostegno psicologico”.

“Pensiamo alle coppie che scelgono di ricorrere donazione di gameti, sul quale ancora oggi esiste un muro di pregiudizi e disinformazione – aggiunge Federica Faustini – chi si trova di fronte a questa scelta deve elaborare non solo il lutto per l’infertilità, ma anche il lutto biologico determinato dal fatto che non ci sarà alcun legame genetico con il bambino che arriverà. La complessità di queste problematiche richiede quindi che la coppia si prenda il tempo psicologico necessario per capire se può essere accettata e fatta propria. Per questo motivo è fondamentale che tutti gli operatori sanitari coinvolti nella cura della coppia infertile suggeriscano a supporto psicologico poter supportare i pazienti nella loro scelta, come previsto anche dalle recentissime nuove linee guida della legge 40/2004″.

La partecipazione al simposio è aperta a tutti e prevede, per medici e biologi, il rilascio di 7 crediti ECM. Iscriversi CLICCA QUI oppure scrivi a [email protected]

 
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