il TAR Campania respinge il ricorso – .

il TAR Campania respinge il ricorso – .
il TAR Campania respinge il ricorso – .

Si è concluso il procedimento giudiziario che ha coinvolto il Garante per i Diritti degli Animali della Campania, GiovanniFerrara. IL TAR della Campania ha respinto il ricorso presentato da uno dei candidati alla nomina.

Il ricorrente aveva presentato la sua candidatura rispondendo al primo avviso pubblicato nel 2019, successivamente nel 2022 con l’assegnazione di nuove scadenze per la presentazione del nuove applicazioni, oltre a quelli già presentati, ed è in questo girone di ritorno che torna Ferrara. La riapertura non ha convinto il ricorrente che ha quindi deciso di impugnare il decreto con cui il presidente del Consiglio regionale ha nominato il Garante.

La tesi avanzata verteva sulla preoccupazione circa la compatibilità della funzione da ricoprire con il profilo professionale di Ferrara, “ventilando un ipotetico conflitto di interessi”. Ferrara è infatti il ​​gestore del canile La città dei cani di Pignataro Maggiore, nel casertano, e tra le varie attività svolge servizi pubblici di gestione degli animali randagi per conto di alcune amministrazioni comunali e sanitarie.

Secondo il TAR, però, tale tesi rappresenta «un ricorso di principio, privo di effettiva conferma e anzi discordanti con l’esame delle funzioni attribuite al Garante”. E sulla base di questa valutazione ha respinto il ricorso, con sollievo dello stesso Ferrara che aveva già ricoperto l’incarico di Garante dei diritti degli animali per la Provincia di Caserta.

«Ora si riparte – dichiara a Kodami – Il mio essere imprenditore non ha mai influenzato la mia attività di tutela degli animali. Mi ero sospeso ufficiosamente in attesa di chiarimenti, ma ora possiamo riprendere da dove ci eravamo lasciati”.

Il primo punto del programma del Garante è la gestione del randagismo, fenomeno estremamente diffuso in Campania, che prevede attività di microchip porta a porta. Ferrara ha da tempo dato vita ad un progetto registro di casa nei Comuni del Casertano significativamente denominato “O tu da noi o noi da te” che potrebbe essere esteso alle altre province campane con il contributo della Polizia Municipale.

«È imperdonabile che su 10 cani catturati solo 1 abbia il microchip – sottolinea Ferrara – a oltre trent’anni dalla legge che rendeva obbligatoria la registrazione non è più accettabile. Dobbiamo agire diversamente da quanto è stato fatto finora, e questo non può che essere fatto microchip porta a porta e con la creazione di a Banca dati del DNA dei cani, anche per scoraggiare l’abbandono delle cucciolate domestiche”.

Attualmente sono a Dog’s Town Totò e Pablo, i cani che hanno ferito e ucciso la bambina di 13 mesi a Eboli, nel Salernitano. È proprio Ferrara a seguire il suo destino insieme al Criuv. «Ci ​​preoccupiamo della gestione di alcune razze quando dovremmo invece lavorare sulla tracciabilità. Demonizzando i Pitbull non facciamo altro che aumentare il loro abbandono e il numero di questi individui per strada”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Plebiscito per Princi in Calabria. Dovrebbe essere eletto anche Lucano – .
NEXT Onna, terminati i lavori di rifacimento dei servizi metropolitani. Traffico ripristinato – .