«Promuoveteli il più possibile attività di spopolamento dei cinghialiprincipali vettori di Peste suina africana nei suini d’allevamento e responsabile di ingenti danni all’agricoltura”. IL presidente della Lombardia Attilio Fontana Spiega così le ragioni dell’ordinanza firmata oggi, venerdì, con all’interno nuove disposizioni in materia Di Sal. Oltre a confermare le misure attualmente in vigore, l’ordinanza mira a «facilitare la lotta contro i cinghiali con minori vincoli burocratici, procedurali e di gestione delle risorse economiche”. Novità anche su consumo di carne di cinghiali abbattuti nelle zone soggette a restrizioni II (finora dovevano essere distrutti): «sarà possibile autorizzare l’uso domestico privato per l’autoconsumo – spiega la Regione – degli animali uccisi, purché transitino presso strutture autorizzate dal servizio veterinario dell’ATS. Ciò è in conformità con le specifiche procedure di biosicurezza e simili le carcasse risultano negative ai test di laboratorio per la ricerca sul virus Psa”.
Ecco i punti principali del documento:
- Nelle aree protette, come parchi e riserve naturali, il principio del potere sostitutivo è introdotto da Regione Lombardia qualora l’ente gestore non sia in grado di adottare il piano di controllo.
- Le aree e i distretti venatori regionali potranno usufruire delle risorse economiche non utilizzate per le attività di controllo e gestione dei cinghiali, favorendo la realizzazione di strutture idonee alla consegna e allo stoccaggio delle carcasse in loco.
- Le attività di controllo dei cinghiali coordinate dalla polizia provinciale possono essere autorizzate senza necessariamente richiedere la presenza di un agente, con modalità a distanza. IL sarà consentito sparare anche da un veicolo (ad esempio dal cassone di un pick-up). Gli operatori potranno inoltre utilizzare occhiali per la visione notturna e qualsiasi fonte luminosa che possa agevolare l’attività. Saranno comunque garantite le necessarie condizioni di sicurezza.
- Semplificazione delle metodologie per le indagini biometriche sui cinghiali abbattuti.
- Nella “zona di restrizione II” l’uccisione di cinghiali è consentita come controllo della fauna selvatica. Sono consentite altre forme di caccia, purché rispettino i protocolli di biosicurezza. Nella “zona di restrizione I” la caccia al cinghiale è consentita e deve mirare a uccidere il maggior numero possibile di animali.