“È stato allora che ho capito che la promozione era vicina. In Serie A con le stesse idee” – .

“È stato allora che ho capito che la promozione era vicina. In Serie A con le stesse idee” – .
“È stato allora che ho capito che la promozione era vicina. In Serie A con le stesse idee” – .

Fabio Pecchiaallenatore di Parma promosso in Serie A, è intervenuto dal palco della Milan Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport: “C’è voglia, c’è l’intenzione di continuare il lavoro a Parma. Le vittorie sono tutte belle, facciamo questo lavoro per vincere. Sono tutti diversi, il Venezia aveva l’obbligo di vincere e Cremona era una favola. Quest’anno è stata una grande soddisfazione, con un lungo percorso”.

Quando hai capito che era possibile?
“Noi eravamo la lepre, tutti pensavano e speravano che potessimo scendere. Essere sempre primi c’è un peso in più: sapevo che il viaggio era lungo e solo al fischio finale di Bari ho capito che potevamo allentare la tensione”.

La Serie B è molto equilibrata, sei d’accordo e perché?
“Perché c’è un livello altissimo ed equilibrato, la differenza la fa la continuità del lavoro, l’esempio più clamoroso è quello del Bari che è passato dai playoff ai playout in 12 mesi”.

Il tuo modo di giocare può essere riprodotto in Serie A?
“E’ chiaro che c’è differenza, quest’anno in Coppa Italia abbiamo giocato quattro partite contro squadre di Serie A e non siamo cambiati. Portiamo con noi due anni di lavoro e c’è voglia di seguire questa strada”.

Cosa ti ha insegnato la proprietà Krause?
“Ho avuto la fortuna di lavorare con Benitez, di aver filmato e questo ha aperto i miei orizzonti. Credo che il calcio in Italia stia cambiando, quello che ho vissuto a Parma è una proprietà con una scadenza lunga, di pensare a 2-3 anni e non a sei mesi. Poi ci sono le imprese, ma questo modo di organizzarsi è totalmente diverso da un club italiano”.

Chi porteresti da Como?
“Fabregas… ho qualche dubbio sull’età, ma per lui il nostro presidente potrebbe fare un’eccezione”.

Giocatore AB che ti è piaciuto?
“L’ho già detto in passato, Raimondo della Ternana mi piace molto. I giovani devono poter giocare, poi mi è piaciuta molto anche la Cremonese e la parte finale della Feralpisalò”.

 
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