‘Niente violenza’ – Notizie – .

Quasi 5 ore di interrogatorio in aula per ribadire la sua innocenza. Francesco Corsiglia ha risposto a tutte le domande del procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, negando di aver usato violenza nei rapporti sessuali che ha ammesso di aver avuto una relazione con la studentessa italo-norvegese nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa della famiglia Grillo a Porto Cervo.

“Era un rapporto sereno, lei era consenziente”, ha detto, confermando le dichiarazioni rese 5 anni fa alla Procura. Ha poi ribadito di non essere presente al momento del presunto stupro di gruppo: «Dormivo, ho scoperto l’accaduto la mattina dopo».

Francesco Corsiglia è a processo per il presunto stupro di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese. Corsiglia è l’unico dei quattro imputati genovesi – Ciro Grillo, figlio di Beppe, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta – che ha deciso di sottoporsi all’esame della giuria di Tempio Pausania presieduta da Marco Contu.

Difeso dagli avvocati Antonella Cuccereddu e Gennaro Velle, al giovane è stato consentito l’ingresso in tribunale dalle porte laterali. Diversa la strategia di difesa degli altri tre imputati, nessuno dei quali oggi si trova a Tempio.

“Abbiamo fatto una precisa scelta procedurale – spiega l’avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Lauria, prima dell’inizio dell’udienza a porte chiuse – E’ nostro diritto decidere di non far rispondere all’esame i nostri assistiti, ma sicuramente verranno dopo a fare dichiarazioni spontanee”.

Per saperne di più Niente-violenza-%E2%80%93-Notizie-%E2%80 Agenzia ANSA Processo a Grillo Jr, lo scontro si riaccende nella notte del presunto stupro – Notizie – Ansa.it “La ragazza era ubriaca e non partecipava”. Si alza la difesa (ANSA)

Corsiglia torna in aula per la seconda volta dall’inizio del processo e risponderà a tutte le domande. Nel novembre dello scorso anno aveva rilasciato una dichiarazione spontanea negando ogni addebito: “Non ho mai usato violenza contro di lei, lei era consenziente. Ho fatto sesso con lei, ma senza violenza. Nessuno”, furono le sue parole.

Prima dell’esame dell’imputato, il tribunale incaricherà un esperto di tradurre le chiacchierate in inglese intercorse tra la presunta vittima e un suo amico norvegese nel 2018, ossia un anno prima dei fatti contestati, risalenti alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a la villa di Porto Cervo della famiglia Grillo. In questa lunga chiacchierata la ragazza si sarebbe confidata e avrebbe ammesso di avere un “problema”: “Mi piace incontrare ragazzi in discoteca”, senza però essere interessata ad avere rapporti con loro.

Le parti civili hanno già annunciato una battaglia sui contenuti di queste conservazioni. Ma la difesa precisa: “Le chat fanno già parte degli atti del processo, quindi la giuria le ha già”, chiarisce l’avvocato Vaccaro.

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