Rolando tutto concentrato su ospedale, università, festival, Porto Vecchio e ballottaggio – Sanremonews.it – .

“Ringrazio tutti gli elettori che hanno espresso la loro preferenza per me ed è una grande soddisfazione, anche se il ballottaggio è ancora un’altra partita. Lancio però un appello a chi mi ha votato, ma anche a chi non lo ha fatto, ad andare a votare tra 10 giorni. Voglio anche ringraziare tutti i miei candidati e coloro che hanno “corso” per me e lo stanno facendo ancora adesso”.

Il candidato sindaco interviene così Gianni Rolandoper la prima volta davanti ai media dopo il primo turno delle elezioni amministrative. “Faccio i complimenti a Fulvio Fellegara per aver finalmente riunito il centrosinistra a Sanremo e per il risultato ottenuto. È un dato molto importante per la città dei fiori, visto che quella fazione politica era, di fatto, assente”.

Gianni Rolando ha voluto confermare il suo rapporto con l’opposizione qualora venisse eletto sindaco: “In particolare sull’acqua pubblica – continua – anche se non deve essere la mia battaglia o quella di Fellegara. In queste ore è stata convocata l’assemblea di Rivieracqua per il 25 giugno, quando si discuterà del nuovo statuto, la nuova amministrazione non potrà né fare né dire nulla. Un gesto che non tiene conto delle decisioni del nostro Comune ma, comunque, porterò avanti personalmente la battaglia per l’acqua pubblica e ritengo indispensabile il contributo di chi la pensa come noi, Fellegara in primis”.

Rolando torna sul tema dell’Università della Floricoltura: “Ci abbiamo scherzato più volte – Egli ha detto – ma questo è un progetto bipartisan e, quindi, non escludo la possibilità di andarne a discutere insieme a Roma. L’idea dell’ex mattatoio è una buona idea ma non disdegno la possibilità di realizzarlo vicino all’Istituto Regionale di Floricoltura, soprattutto se ci sarà lo spazio. Sono comunque aperto a qualsiasi discussione sull’argomento, anche con altri. Servirebbero però due università: dopo la floricoltura penso anche allo spettacolo o alla musica. Bisognerà però capire i requisiti necessari per realizzarli”.

Cosa ne pensate del cambio tra Amadeus e Conti, dopo cinque anni di regno del primo: “Aveva fatto buoni festival anche se non al livello di Amadeus, che sicuramente aveva più tempo. Quello che penso, però, è che la città debba assumersi una maggiore titolarità dell’evento. Ciò non significa che non debba esserci un dialogo ad alto livello, ma serve la certezza del coinvolgimento della città. Sicuramente bisognerà lottare per l’accordo: sicuramente il Comune dovrà portare a casa più soldi o comunque qualcosa in più rispetto a quelli che arrivano adesso. Certo è che i contatti con Carlo Conti e la Rai devono iniziare subito. Per quanto riguarda la convenzione, noi vorremmo sia un po’ più di soldi, soprattutto per la cultura, sia maggiore visibilità. Sicuramente i soldi che arrivano dal Festival vanno investiti in città, anche nelle frazioni. Un’idea che abbiamo è, ad esempio, un museo della Milano-Sanremo a Poggio”.

Rolando lancia anche un’idea per riqualificare le zone di via Martiri, via Pietro Agosti e la Pigna: «Sto pensando di invitare i migliori muralisti ad affrescare gli ambienti, con un concorso che possa prevedere anche un premio. Per quanto riguarda il centro storico dovremmo parlarne con la sovrintendenza per creare un percorso virtuoso”.

Importante è anche il tema della sanità e degli ospedali: “Sicuramente dobbiamo lottare anche in questo campo. A Sanremo abbiamo una percentuale importante di anziani, forse seconda solo a quella del Giappone. Secondo me il ‘Borea’, una volta terminato l’ospedale unico, potrebbe diventare un’importante ‘Casa della Salute’, pur mantenendo una struttura ospedaliera. E comunque oggi dobbiamo riportare indietro tutti quei reparti che ci hanno tolto”.

Hai qualche idea da portare nel progetto di restyling del porto vecchio? “Sicuramente va fatto ed è fondamentale per il futuro della città, ma va rivisto completamente perché non fa bene a nessuno, tempi compresi. Dobbiamo arrivare al dialogo con i proponenti e con le categorie, altrimenti ci troveremo di fronte a una lunga serie di ricorsi”.

Il tema più caldo del momento è quello dei voti per gli avversari al primo turno: “Con Fellegara ho confermato un’apertura totale e una trasparenza sui programmi. Un confronto costruttivo su temi comuni da perseguire insieme, comprese eventuali idee su cui lavorare”. Sulla dote dei voti? “Il Pd si allinea con Mager? Come fa visto che lei lo ha sempre maltrattato? E come può accettarlo Mager, che si è sempre dichiarato civico e contrario ai partiti politici? Penso che Fellegara abbia il merito di aver unito il centrosinistra e quindi si allineerà con Mager? Mi sembra un minestrone unico. Sicuramente non ‘apparirò’ a nessuno e non lo avrei fatto anche se l’avversario fosse stato Fellegara. Sicuramente c’è molta confusione tra gli elettori e quindi dobbiamo solo dire loro quali sono i nostri programmi e che siamo di centrodestra. Serve coerenza e così ognuno vota quello che pensa”.

Dove finiranno i voti, o parte di essi, della dote più importante, cioè il 20% di Fellegara? «Se parliamo di ideologia certamente abbastanza ma, se teniamo conto di come si è comportata l’amministrazione con il Pd, penso che stiamo andando verso il contrario».

 
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