Trame lamenta il mancato accreditamento dei finanziamenti regionali ma viene confermato per il 2024 – .

Nella settimana tra i festeggiamenti di Sant’Antonio e quelli di San Pietro e Paolo, Trame torna in centro, con corsi ed eventi storici all’insegna del tema della memoria scelto per l’edizione 2024.

Nonostante la deliberazione consiliare prevedesse la concessione degli immobili dal 18 giugno, da ieri l’ente ha preso possesso degli spazi comunali richiesti, proseguendo sulla linea di avere anche ciò che non è altruista (l’anno scorso il Teatro Umberto, quest’anno accesso all’ultimo piano del complesso del San Domenico da cui emergono gli striscioni della manifestazione), e questa mattina una conferenza stampa lametina per ribadire la piano dell’evento che ha avuto un primo lancio alla Fiera del libro di Torino, altre uscite fuori dalla Calabria, e nel frattempo qualche aggiornamento fino alla forma definitiva che andrà in scena dal 18 al 23 giugno.

Il calendario riprende argomenti e ospiti già visti nelle precedenti edizioni, con alcuni collegamenti all’attualità politica; attorno ai libri legati ai vari aspetti della criminalità e della legalità, professionisti, giornalisti televisivi e della carta stampata (poco online, anche se non mancano giornali popolari e podcaster), qualche altro personaggio del piccolo schermo e nella porzione web i gestori di la pagina Lo Statale Jonico, uno spazio sociale che con ironia porta avanti stereotipi sulla Calabria non sempre onorevoli.

Nuovo aspetto “Intrecci in città”, con cui si dovrebbe uscire dal circolo culturale lameziano ristretto in poche centinaia di metri tra Palazzo Nicotera e Chiostro di San Domenico, che consisterà in letture annunciate tra Piazza Mazzini, Tribunale, Teatro Costabile e stazione di Lamezia Terme Centrale, mentre la “condivisione del tema Lameto” è assicurata da un libro legato alle attività del museo archeologico (che ospiterà anche due mostre), con anche un paio di incontri legati a sponsor e partner nazionali e locali.

In conferenza stampa il tono è stato di ottimismo da parte degli organizzatori, lamentandosi però di come è stato organizzato il festival senza sapere se i finanziamenti regionali legati al bando per eventi storicizzati arriveranno anche per il 2024 come gli anni precedenti. Spiega come, d’altro canto, sia aumentato il numero dei partner e degli sponsor, con il presidente della Fondazione Trame, Nuccio Iovene, a ritenere che «pur nell’incertezza della burocrazia calabrese, c’è interesse per l’evento e il suo prosecuzione nel tempo», assicurando che in ogni caso l’intenzione era sempre quella di restare nella finestra estiva prescelta, a Lamezia Terme, con quindi ovviamente un’incidenza minore sul finanziamento previsto.

In collegamento remoto, il direttore artistico Giovanni Tizian presenta il programma come una necessità di affrontare alcune tematiche, allargando il campo all’arte, ai social media, all’attualità politica, sostenendo che «in questo momento storico di negazionismo è necessario avere memoria per il futuro, una memoria condivisa con i protagonisti e le loro testimonianze”.

Il sindaco Paolo Mascaro si dice soddisfatto del tentativo di uscire dalla “bolla culturale” dietro corso Numistrano attraverso le letture, ed è sicuro che Trame sarà anche questa volta tra gli eventi finanziati dalla Regione, concentrandosi poi sui progetti su due beni confiscati finanziati nell’ambito del Pnrr e sulla necessità di rivedere la normativa sullo scioglimento dei consigli comunali citando il risultato elettorale dell’ex sindaco di Bari alle elezioni europee. Mascaro chiede anche il “rispetto rigoroso delle regole”, che dovrebbero valere sia per i cittadini che per enti e associazioni locali, concetto invocato anche dall’assessore alla cultura Annalisa Spinelli, passando a ragionamenti politici critici su sanità e autonomia differenziata.

«Mi auguro che chiunque venga a questo evento si inserisca nella cultura e venga a conoscenza delle offerte del territorio» è l’auspicio della direttrice del museo archeologico, Simona Bruni.

 
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