Nato a Lavis nel 1926, ma trasferitosi presto a Cles, in Val di Non, Carlo Claus ha realizzato importanti ascensioni tra le Dolomiti, la Patagonia e l’Himalaya, al fianco di mostri sacri come i già citati Cesare Maestri e Marino Stenico. Grande interprete dell’era artificiale, ha aperto vie storiche con Maestri, tra le quali ricordiamo quella sulla parete Sud-Est del Castelletto dei Massodi nel 1962, quella sulla parete Nord del Campanil Basso nel 1965 e quella alla Cima della Farfalla nel 1967, tutto tra le amate montagne di casa: il Gruppo del Brenta.
Nel 1970 fu invece protagonista, insieme a Ezio Alimonta, Pietro Vidi, Daniele Angeli e Claudio Baldessari, della scalata del Cerro Torre lungo la parete Sud-Est, con la quale Cesare Maestri aprì la famosa via del Compressore. Nell’ultima parte della sua carriera, Claus ha partecipato anche a spedizioni sull’Annapurna, sul Makalu e sul Nanga Parbat.
“Una vita alpinistica straordinaria, quella di Carlo Claus – conclude il presidente Mauro Leveghi – che il Trento Film Festival onora con questo premio alla carriera, che, insieme a quello assegnato nel 2019 a Cesare Maestri, vuole esprimere gratitudine per aver fatto sì che le scalate compiute da due persone che amavano la montagna sono diventate patrimonio di tutti”.