gli insulti del “No G7” al premier – .

gli insulti del “No G7” al premier – .
gli insulti del “No G7” al premier – .

La manifestazione di Niente G7 a Fasano non poteva che svolgersi con una serie di insulti e minacce nei confronti di Giorgia Meloni, come ormai è la triste tradizione sostenuta dai vari centri sociali antagonisti. Infatti, nel corteo svoltosi l’ultimo giorno del vertice internazionale del Gruppo dei Sette, ospitato quest’anno dal nostro Paese nel brindisino, sono stati esposti numerosi cartelli di forte protesta contro il capo del governo italiano (e non solo). . Prima dell’inizio della protesta, il fotografie di tutti i leader del G7 macchiati di pennarelli rossi come se fossero coperti di sangue. Un’immagine, in particolare, è vergognosa il primo ministro italiano a testa in giù con la scritta “Sono fascista” ed è stato affisso sui muri di Largo Palmina Martinelli.

Al corteo sono presenti alcune decine di persone, tra cui molti giovani studenti. In città alcuni commercianti hanno chiuso i negozi, mentre altri hanno protetto le finestre con pannelli di compensato per paura di essere attaccati e danneggiati. L’evento, organizzato dal “Tavolo di Coordinamento NoG7”, ha percorso le strade di Fasano fino a raggiungere il Parco delle Rimembranze. Nella piazza dove si sono radunati i manifestanti sono stati affissi anche altri manifesti: “La Puglia non è una zona di guerra, no al G7 nella nostra terra“,”No al G7 della Guerra dei Padroni del Mondo“,”Lavoro, non guerra” E “Meloni complice del genocidio“. Il tutto scandito da cori come “Palestina libera” e il classico insulto rivolto al Primo Ministro “Meloni fascisti”nonché un “complice sionista”.”Mai più nella nostra terra – gridavano ancora –. Mancava proprio Netanyahu e poi i macellai erano tutti lì“. E poi ancora: “Morte a tutti coloro che lo sostengono“.

Il sindaco del comune pugliese, Francesco Zaccariaeletto con il Pd, ha subito preso le distanze da quegli epiteti e scritti ingiuriosi rivolti alla Meloni durante tutta la manifestazione: “Esprimo la mia condanna per le immagini dei leader del G7 imbrattate di sangue finto e per quella del Primo Ministro capovolto – precisa prontamente -. La mia solidarietà ai nostri ospiti e in particolare al Presidente Meloni“. Nel luogo che ha ospitato il vertice a Borgo Egnazia Roberto “Bobo” Aprile, uno dei promotori del tavolo di coordinamento “No G7”, ha invece espresso soddisfazione per la manifestazione che prevedeva anche questo tipo di insulti e minacce alla stampa. “La nostra protesta è opporsi in modo deciso alle guerre e alle politiche di immigrazione dei campi di concentramento. Vogliamo che le persone tornino – dichiara -.

Continueremo a farlo essere presente a tutte le riunioni ministeriali del G7 che proseguirà nei prossimi mesi. Non c’è bisogno di avere paura e invitiamo tutti a scendere in piazza“. Magari la prossima volta, magari evitando di offendere personalmente e intimidire le istituzioni.

 
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