addio ai suoi amati alpeggi – .

addio ai suoi amati alpeggi – .
addio ai suoi amati alpeggi – .

Repubblica dedica uno spazio fisso alle morti sul lavoro. Uno Spoon River che racconta le vite di ciascuna vittima, evitando che si trasformino in banali dati statistici. Vite invisibili e dimenticate. Nel nostro Paese una media di tre lavoratori al giorno non tornano a casa e “Morire sul lavoro” vuole essere un monito ininterrotto alle istituzioni e alla politica finché questo “crimine di pace” non avrà fine.

“Ci mancherai quest’estate in alpeggio”, ha scritto Laura sui social. Eh sì, quest’estate Carlo non è lassù in montagna, sotto il Bernina e a una manciata di chilometri dal Lago Palù. Non lo incontri nemmeno nella cascina Chiesa in Valmalenco, una casetta tutta sassi e fiori, dove saliva sempre a dare una mano a suo padre Angelo. Un piccolo paradiso terrestre che molti amanti della valle conoscono. Montagne, boschi, prati e silenzio assoluto. È morto sul lavoro, all’età di 38 anni, Carlo Lenatti: titolare di un’impresa individuale di ristrutturazioni, manutenzioni e pavimentazioni, è rimasto schiacciato dall’escavatore che guidava a Laglio, sul Lago di Como, durante i lavori di costruzione di una villa. Oltre al padre Carlo, che viveva a Montagna in Valtellina, lascia la madre Cesarina, la sorella Marta e il nipote Manuel. E i suoi amati alpeggi.

 
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