Oltre 500 persone all’Appiani per ricordare la A con i fasti del Padova (VIDEO) – .

Oltre 500 persone all’Appiani per ricordare la A con i fasti del Padova (VIDEO) – .
Oltre 500 persone all’Appiani per ricordare la A con i fasti del Padova (VIDEO) – .

Tutti insieme appassionatamente. E chi non c’era, ne siamo sicuri, aveva il cuore lì, su quel campo dove rimasero incastrate mistica e passione nel 1994. Inutile nasconderlo, vederli ancora oggi all’Appiani in calzettoni e maglia biancoscudetto. ha un certo effetto. I capitani Ottoni e Longhi in primis. E poi Gabrieli, Franceschetti, Rosa, Pippo Maniero, l’eroe di quell’afoso pomeriggio cremonese, nucleo di Padova Maurizio Coppola, Lele Pellizzaro, Davide Tentoni, Giordano, Roberto Perrone (protagonista nella prima stagione in Serie A) e tanti altri. Un tuffo nei ricordi. Quelli più teneri e coccolosi per gli oltre 500 padovani presenti all’Appiani per abbracciare il Padova nel 30esimo anniversario dell’ultima promozione in Serie A. Una giornata di festeggiamenti e festeggiamenti, con un occhio alla beneficenza, organizzata dalla tifoseria Appartenenza Biancoscudata per ricordare la vittoriosa spareggio dello Zini di Cremona contro il Cesena del 15 giugno 1994. Nel passato c’è la figlia dello storico presidente Puggina, Antonella, presente e futuro abbracciati in due colori: bianco e rosso. A rappresentare il club biancoscudata c’è il segretario generale Pagliani e nessun altro.

Il giorno

Si è iniziato già nel pomeriggio, con la partita d’esibizione dell’Under 13 diretta da Damiano Longhi contro i coetanei del Montagnana. Per la cronaca, la partita è finita 6-0 per i giovani biancoscudati, apparsi decisamente sciolti e a loro agio su un campo dove il loro allenatore ha disegnato il calcio e ha fatto la storia del club. Intorno alle 18 i decibel delle emozioni cominciano a salire, con il Padova 1994 che scende in campo, con qualche prestito, contro la selezione dei tifosi del gruppo Appartenenza Biancoscudata. Le foto di rito, rigorosamente di squadre miste, e poi tutti in campo dopo le presentazioni di rito e il video di presentazione della partita di Cremona sul maxi schermo. Fischio d’inizio intorno alle 18.40, il primo tempo le glorie del Padova lo giocano con il 4-4-2 di quell’anno, con qualche modifica sul tema. Mancano Bonaiuti, Cuicchi, Nunziata, Galderisi e Montrone per impegni precedenti l’organizzazione della manifestazione, quindi torna subito Tentoni insieme al collaudato trio Rosa, Ottoni e Gabrieli. A centrocampo Pellizzaro si sposta a destra come tanti anni fa, mentre in mezzo Coppola, Franceschetti e Longhi muovono il pallone, ritrovando in un sospiro le geometrie del passato. Pippo Maniero e Andrea Giordano in avanti. Due tempi da 30′. Pronti via e subito c’è la traversa di Coppola e poi quella di Gabrieli. Alle 18,52 il tempo si ferma e cominciano gli applausi. Il motivo è semplice: trent’anni fa in quel periodo Gildo Fattori annunciò la promozione del Padova in Serie A. Si riparte, con la squadra di tifosi più fluida, ma alla fine vinciamo con una doppietta nella ripresa di Gasparello (per l’occasione) con la maglia di Nunziata) sono le glorie. A questo punto le lacrime sono sprecate, così come gli abbracci e i sorrisi in campo. Le maglie della gara vengono messe all’asta, il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza a favore dell’ospedale pediatrico di Padova alla presenza del Prof. Perilongo. La cena con l’Italia sul grande schermo chiude una serata che rimarrà a lungo nel cuore di tutti. Perché solo ricordando cosa è stata Padova possiamo pensare di costruire la società del futuro. Magari in B, perché questa gente merita di uscire dalla palude della terza serie.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Un fanese ai vertici del basket. Bargnesi, un fenomeno fin da bambino – .
NEXT Onna, terminati i lavori di rifacimento dei servizi metropolitani. Traffico ripristinato – .