L’opposizione incoraggia l’amministrazione comunale Principi a passare dalle parole ai fatti per rafforzare l’organico della Polizia Locale di Aprilia.
Lo stato di agitazione proclamato dagli agenti del comando di viale Europa per contestare la cronica riduzione del personale che va avanti da dieci anni (nel 2014 erano 42 gli agenti, oggi sono 31) preoccupa la lista civica Uniti per Aprilia, che tramite il consigliere comunale Fabrizio Fiorentini interviene per chiedere un cambio di passo sulla questione. «Il 7 giugno la Polizia Locale ha dichiarato lo stato di agitazione tra il personale. Le ragioni di questo atto – afferma Fiorentini – sono rappresentative di una realtà andata sempre più peggiorando nel tempo: negli ultimi anni le competenze attribuite alla Polizia Locale sono aumentate notevolmente a fronte di una carenza di personale ormai ridotta ai minimi termini e cioè non più accettabile. Se appare utopica l’applicazione dei parametri della Regione Lazio, ovvero 186 unità per la nostra città, è inaccettabile anche la situazione attuale di soli 31 operatori, con età media superiore a 55 anni, da impiegare su due turni giornalieri per sette giorni. . su sette. A questa situazione ha contribuito il depauperamento, avvenuto negli anni, del personale della Polizia Locale trasferito ad altri uffici, trasferimenti che sono continuati anche nell’ultimo anno nonostante le rassicurazioni del sindaco che ciò non sarebbe più avvenuto. È stato indetto un concorso che sembra caduto nel dimenticatoio, speriamo che possa essere portato avanti al più presto inserendo nuove unità”.
Per questo Fiorentini chiede alla giunta Principi di rispettare quanto promesso in campagna elettorale e di potenziare l’organico del comando di viale Europa. «Ricordiamo al sindaco che il programma elettorale – prosegue – dell’attuale maggioranza prevede l’implementazione e l’aggiornamento della Polizia Locale, nonché la garanzia della sicurezza dei dipendenti comunali nello svolgimento delle loro funzioni, soprattutto per coloro che svolgere compiti che espongono a rischi per la salute o la persona. Crediamo che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti”.
