Sì e No a confronto – .

Mentre i contrari si incontrano a porte chiuse, il consenso elettorale premia i favorevoli

A Reggio Calabria il recente Consiglio Comunale sul Ponte sullo Stretto ha acceso i riflettori su un dibattito intenso e controverso. In una città che attraversa una fase di declino e di apatia, un evento ordinario come un Consiglio Comunale aperto è diventato una straordinaria opportunità di democrazia. Il confronto è stato però segnato da una netta spaccatura tra le posizioni politiche, con un dibattito spesso ridotto a retorica e luoghi comuni.

A differenza di quanto avvenuto a Messina, dove il dibattito sul Ponte ha visto la partecipazione di esperti internazionali e rappresentanti di tutte le posizioni, a Reggio Calabria l’assemblea comunale è apparsa debole e tardiva. Il Concilio, infatti, è stato caratterizzato da interventi prevedibili e poco costruttivi, senza reali contributi al merito della questione.

Le polemiche non si fermano qui: l’assenza di Lega e Forza Italia, partiti storicamente favorevoli al Ponte, ha alimentato ulteriormente le tensioni. La loro scelta di abbandonare l’assemblea è stata giustificata dalla mancanza di obiettivi concreti e dall’urgenza di affrontare problemi più urgenti per la città.

Nonostante il clamore e le proteste dei contrari ai lavori, i recenti risultati elettorali parlano chiaro: il 55% dei reggiani ha votato per i partiti pro-Bridge, contro il 35% che ha sostenuto i partiti contrari. Questi dati evidenziano una volontà popolare che, al di là delle manifestazioni e dei dibattiti interni, mostra un chiaro favore alla costruzione del Ponte sullo Stretto.

La situazione di Reggio Calabria evidenzia le difficoltà di una città in crisi, dove anche un semplice Consiglio Comunale aperto può diventare un evento simbolico rivelatore delle profonde divisioni politiche e sociali esistenti.