“Le tante vite di Mario Lanfranchi. La casa in scena”. – .

“Le tante vite di Mario Lanfranchi. La casa in scena”. – .
“Le tante vite di Mario Lanfranchi. La casa in scena”. – .

Una mostra per Mario Lanfranchi, regista, sceneggiatore e instancabile collezionista, personaggio caro a Parma, premiato con il Sant’Ilario d’Oro. Cittadino del mondo, anche oltreoceano, avendo vissuto per molti anni tra Milano, Roma, Londra e New York, Mario Lanfranchi è tornato nel 2005 a Santa Maria del Piano, piccolo borgo in provincia di Parma, per stabilirsi nella sua cinquecentesca casa di famiglia, dove gli piaceva esercitare il suo estro creativo. Pieno di energia, continuando a viaggiare – forse anche solo per andare a comprare cavalli in Inghilterra – ha infine preferito dedicarsi a proiettare, con allegra determinazione, la propria poliedrica personalità in quelle stanze dove aveva vissuto con i genitori e la moglie Anna Moffo. , splendido soprano. Amava infatti ritrovare sulle pareti della sua villa le tracce del suo passato e delle sue passioni totalizzante: scaffali pieni di trofei di El Tenor, il leggendario levriero che aveva vinto il maggior numero di gare, opere d’arte, manifesti con la sua firma, locandine di opere e film, foto di famiglia ma anche di donne a cui era stato legato. Senza rimpianti né nostalgie: avendo sempre vissuto di fretta inseguendo nuovi interessi, per Lanfranchi è stato bello ripercorrere quanto accaduto, magari lasciando emergere – da straordinario narratore quale era – aneddoti con cui incantare i suoi amici, svelando dietro le quinte di realtà affascinanti come il cinema, il teatro, la televisione e le numerose esperienze artistiche vissute: opera, western, giallo, dramma, commedia erotica e musical. Per informazioni: Fondazione Monteparmatel. 0521 203413 e-mail: [email protected] Per raccontare la storia di questo incredibile artista, la Fondazione Mario Lanfranchi promuove la mostra Le tante vite di Mario Lanfranchi in collaborazione con la Fondazione Monteparma. La casa in scena, visitabile presso l’APE Parma Museo (Strada Farini 32/a) dal 21 giugno al 31 luglio. L’esposizione raccoglie numerose testimonianze delle molteplici esperienze creative di Mario Lanfranchi ed è arricchita dalle raffinate fotografie che Luca Gilli ha scattato nella sua Villa, riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna come “Casa d’Illustre”, che l’artista stesso ha aperto gratuitamente pubblico ospitando numerosi spettacoli teatrali e musicali, ai quali hanno preso parte numerosi suoi colleghi e amici. Le immagini di Gilli – raffinato fotografo, autore di mostre molto apprezzate, le cui opere sono richieste da musei e collezionisti privati ​​– rivelano al pubblico non solo l’eclettica dimora di Lanfranchi ma anche i tratti salienti del suo estro creativo, creando una sorta di rispecchiamento tra le “tante vite” del Maestro e la sua scenografica dimora a Santa Maria del Piano. Pur non avendo mai incontrato Lanfranchi, Gilli, con il suo sguardo attento e profondo, riesce a cogliere – attraverso la sensibilità estetica, percettiva, empatica – i tratti essenziali di chi, negli ultimi anni della sua lunga vita, si era dedicato al piacere di donando nuovi aspetti superficiali ai numerosi ambienti di quell’antica casa, riconosciuta come patrimonio da salvaguardare dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici. “La mia filosofia di vita? Vivi sempre oltre le tue possibilità. Sono convinto che porti fortuna”, ha affermato Lanfranchi. Analogamente al suo stile di vita, anche la sua visione artistica è orientata alla sovrabbondanza: “Preferisco la futilità. Lavoro per eccesso, mai per sottrazione”, ha dichiarato l’artista. Giovedì 20 giugno alle 17.30 verrà inaugurata la mostra su Mario Lanfranchi, con un percorso fotografico di Luca Gilli. Seguirà la mattina del 27 giugno, sempre presso l’APE Museo di Parma, l’incontro “Mario Lanfranchi direttore. Esperti e amici in dialogo”: tra i relatori, Angelo Foletto, musicologo, giornalista, docente e critico musicale, e Gian Piero Brunetta, professore emerito di Storia e critica del cinema all’Università di Padova.

 
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