«FURTO GASOLIO E CLONAZIONE CARTE CARBURANTE, EMETTETE 27 MISURE PRECAUZIONALI» – .

07.07 – Martedì 4 giugno 2024

Trento. Operazione “Free Fluel”. Dalle prime luci dell’alba, sul territorio nazionale e all’estero, i Carabinieri della sezione PG della Procura della Repubblica di Cavalese, collaborati dai dipartimenti territorialmente competenti e collaterali esteri, stanno dando attuazione alle misure cautelari emesse su richiesta della Procura Ufficio Circondariale del Tribunale di Trento nei confronti di 27 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla clonazione di carte carburante, al furto massivo di carburante e all’introduzione in sistemi di pagamento informatizzati di distributori appartenenti a compagnie petrolifere associate dallo Stato e controllate dal MEF. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Trento, dottor Sandro Raimondi, che si terrà oggi alle ore 11:00 presso la sede di questo Comando Provinciale in via Barbacovi numero 24.

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Aggiornamento ore 11.25 (Fonte Carabinieri – Trento)

Nelle prime ore di oggi sono intervenuti i Carabinieri della Sezione PG della Procura di Trento e del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese, supportati dal Comando Provinciale di Trento e, in fase esecutiva dagli organi collaterali esteri e da i Comandi d’Arma territorialmente competenti nonché dal Nucleo Cinofilo Laives, hanno dato corso all’operazione “Free Fuel” nelle Province di Trento, Reggio Emilia, Brescia, Spagna e Romania, per l’esecuzione di 27 misure cautelari nei confronti dei componenti di un’associazione criminale transnazionale associazione, finalizzata alla clonazione di carte carburante – utilizzate dalle aziende per tracciare le spese relative al rifornimento dei propri veicoli – al furto massiccio di carburante e all’introduzione in sistemi di pagamento informatizzati di distributori appartenenti a compagnie petrolifere possedute dallo Stato e controllate dal MEF Si è proceduto anche al sequestro preventivo di beni per un controvalore di oltre 150.000 euro.

Le indagini, avviate a seguito di numerose denunce relative alla clonazione di carte carburante aziendali, hanno evidenziato come queste fossero state utilizzate presso più distributori situati nella provincia di Trento. L’azione investigativa condotta dai Carabinieri si è sviluppata attraverso servizi di osservazione prolungati, supportati da specifica attività tecnica e ha consentito di delineare nel dettaglio la struttura criminosa. In seguito all’installazione degli skimmer, ovvero sofisticati sistemi di lettura delle carte, i dati sottratti alle carte venivano trasferiti su altre carte, creando altre carte clone, che venivano poi rivendute dall’organizzazione o utilizzate dagli stessi associati per effettuare prelievi massivi di carburante. La strategia della partnership è stata particolarmente lungimirante, ben pianificata e altamente redditizia, in virtù del fatto che le società titolari delle carte, generalmente dotate di un parco automezzi imponente, si sono rese conto dopo un notevole periodo di tempo, anche se non sempre, della prelievi “anomali”, consentendone così un uso illecito a lungo termine.

Il carburante rubato veniva trasportato e immagazzinato senza alcuna misura di sicurezza, creando grave pericolo per le persone, poiché migliaia di litri viaggiavano in semplici furgoni e in contenitori non idonei, che in caso di incidente stradale avrebbero potuto causare danni molto gravi.

Le indagini hanno documentato come la cricca fosse riuscita a vendere Carte carburante clonate di vari tagli da 100€ a 2.000€ a numerosi clienti, consapevoli della provenienza illecita della merce. L’organizzazione si occupava anche della vendita diretta del gasolio prelevato illegalmente, che veniva versato in uno o più grandi serbatoi da 1.000 litri stipati in furgoni anonimi, poi depositato in un magazzino di Lavis adibito a base logistica, o in depositi di imprenditori aziende conformi, ottenendo carburante a prezzo ridotto. Era stato fissato il prezzo di vendita del carburante diesel e benzina a un euro al litro.

Struttura

Il vertice dell’associazione è composto da 6 elementi che si sono occupati di organizzare l’intera attività criminale. Tre di questi, residenti in Trentino, avevano il compito di installare gli schiumatoi, clonare e vendere le carte, effettuando fraudolentemente prelievi massivi di carburante per successiva vendita, avvalendosi di figure subordinate appartenenti all’associazione. Un altro, invece, cittadino rumeno, ha fatto la spola tra la sua terra natale e l’Italia, garantendo la fornitura degli schiumatoi da lui costruiti al gruppo monitorato. Altro elemento di spicco è un cittadino pakistano residente in Spagna, che si è occupato principalmente della fornitura e distribuzione del codice per creare carte clonate utilizzabili sia sui circuiti nazionali che internazionali.

Il livello intermedio era composto da 8 soggetti che coadiuvavano il segmento superiore nelle operazioni illecite di ritiro di carburante, nel trasferimento di carte carburante clonate e nello stoccaggio di carburante.

Le indagini, infine, hanno consentito di individuare altri 13 soggetti che risultano essere i destinatari delle carte clonate e del carburante low cost, consapevoli della sua provenienza illecita.

Il gruppo criminale ha dimostrato una sistematica operatività senza scrupoli, tanto che il giorno successivo al sequestro di 2 furgoni e 500 litri di gasolio ai danni di due degli indagati, ha comunque effettuato prelievi illeciti con carte clonate, consegnando almeno 1.000 litri. di carburante in una valle trentina.

Per restare “aggiornati” sulle tecnologie di pagamento implementate dalle diverse compagnie petrolifere, la partnership aveva previsto il furto di un totem di pagamento self-service di ultima generazione rimuovendo l’intero apparato, al fine di studiarne i meccanismi e i circuiti interni, per poter poi fabbricare una schiumarola ad hoc.

Il fatturato

Le attività hanno permesso di certificare come il top management sia riuscito a guadagnare fino a 15.000 euro settimanali al netto dei costi, dimostrando un tenore di vita molto elevato

 
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