Muore Ada Battistini, sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema Il Tirreno – .

Muore Ada Battistini, sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema Il Tirreno – .
Muore Ada Battistini, sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema Il Tirreno – .

STAZEMA. Un altro è morto sopravvissuta alla strage di Sant’Anna: Ada Battistini. Aveva 92 anni. Sopravvisse al massacro grazie all’unico barlume di umanità emerso dalla folle ferocia delle SS. Il soldato tedesco che avrebbe dovuto uccidere lei e un gruppo di bambini invece di puntare contro di loro il mitra sparò in aria e poi ad alcune pecore, segnalando poi loro di scappare. Si salvò così Ada, che nella sua strage perse il padre, ucciso durante la discesa verso Valdicastello, e tanti altri suoi familiari.

Ada aveva tredici anni quando visse l’esperienza che segnò tutta la sua esistenza. Ha ricordato i fatti di quel tragico 12 agosto 1944 in cui persero la vita 560 persone tra donne, bambini e anziani, nel processo presso il tribunale militare di La Spezia che vide condannati dieci gerarchi delle SS riconosciuti responsabili della strage.

Dopo la strage continuò a vivere a Sant’Anna, in contrada Coletti, finché nel 1958 si trasferì a Strettoia dove rimase per tutta la vita insieme al marito. Cesare Cinquini. Lascia due figli, Franco e Maria Pia.

«Era una bravissima persona – ricorda il genero Vittorio Tommaso – che dedicò tutta la sua esistenza alla famiglia e a Sant’Anna di Stazzema, perché quando poteva e d’estate era sempre nella sua casa di Coletti. Ada infatti si era presa cura anche del fratello, accudendolo a lungo”.

Soffriva da tempo di una malattia che non le aveva risparmiato ulteriori sofferenze fino a sabato scorso, quando è venuta a mancare.

Così Ada ricordava il massacro a cui aveva assistito nel libro Oliviero Toscani “Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano”. «Quel giorno ricordo che, dopo che erano passati un paio di drammi di soldati, cinque di loro vennero a casa mia. Papà non voleva andarsene. C’erano parecchi sfollati di Pietrasanta laggiù, tra noi eravamo una cinquantina. Questi soldati si posizionarono, uno in ogni angolo della casa e uno entrò, perquisì la casa dal fondo e poi le diedero fuoco. Poi ci hanno detto di andare a Valdicastello. Quando siamo partiti abbiamo sentito il fuoco dei mitragliatori provenire dalle case sottostanti: i morti sono 23-24, ci sono alcuni feriti, tra cui la piccola Anna Pardini, che era in braccio alla mamma, nata da pochi giorni. Dopo non so quanto tempo, un chilometro o un chilometro e mezzo, ci fecero fermare e ci misero tutti ammassati con un ragazzo, giovanissimo, biondo, che non parlava mai, che si sporgeva davanti a noi con la mitragliatrice. E quando tutti i soldati furono passati, ci fece segno con la mano, come per dire di stare calmi. Non ha mai parlato. E invece di spararci, verso di noi, si è voltato e ha sparato sulla montagna. C’erano quattro o cinque pecore e lui le uccise. E lì è rimasto. Dopo poco passò di lì una mia cugina, sorella di Lilia, di Siria, di Adele. E lei disse: “O zia! hanno sparato a mia madre, ha il bambino in braccio, vieni via”. E mia madre le disse “ce la posso fare Cesira”. Era tutta ricoperta di sangue. Aveva un proiettile nel braccio. La maggior parte era morta. Avevano ucciso le mie cuginette Orietta Pardini, Sara e sua madre Gelsomina. E poi ce n’erano molti. C’erano tre donne incinte, perché le case erano piene di sfollati. A casa mia eravamo in cinquanta tra casa e capanne. Successivamente, questo ragazzo se ne andò. Ci ha salutato così: “andate via”.

La messa funebre sarà celebrata lunedì 17 giugno alle 15 nella chiesa della Strettoia. Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze dell’Amministrazione comunale di Stazzema e dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema. l

 
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