così le malattie oncologiche colpiscono gli aretini – .

così le malattie oncologiche colpiscono gli aretini – .
così le malattie oncologiche colpiscono gli aretini – .

I casi aumentano anno dopo anno. Lo documentano l’Istituto superiore di sanità e l’Agenzia regionale della sanità, e lo attesta il Registro nazionale dei tumori. Crescono le malattie oncologiche, anche nell’aretino. Le stime nazionali parlano di un aumento nei prossimi due anni dell’1,3 per cento delle nuove diagnosi per gli uomini e dello 0,6 per le donne. Mentre diminuisce l’età dei nuovi pazienti. Da un lato è grazie allo screening, sempre più frequente e affidabile, che riesce a individuare precocemente le patologie, dall’altro c’è un fenomeno mondiale di malattie, che colpiscono classicamente le fasce di età più avanzate, che si manifestano anche in pazienti sotto i 40 anni.

«La Regione Toscana e l’Aretino si rispecchiano nel trend nazionale», conferma il medico Simonetta Magnanini dell’Azienda USL Toscana Sud Est. «In passato il territorio aretino e il Casentino in particolare si distinguevano per un’incidenza significativa di tumori gastrici: poi per fortuna c’è stato un cambiamento degli stili di vita che ha permesso di restringere il numero dei casi. Oggi quel dato rientra nella media nazionale”.

La casistica regionale

“Il peso delle singole patologie varia a seconda del sesso e dell’età” si legge dall’indagine Ispro Toscana che ha preso in considerazione l’arco di tempo dal 2013 al 2017. Nella regione i tumori più frequentemente diagnosticati negli uomini sotto i 50 anni sono il melanoma cutaneo (16 % di tutte le nuove diagnosi), cancro ai testicoli (10%) e cancro alla tiroide (9%); tra gli uomini adulti (50-69 anni) e gli uomini anziani (70+ anni), il cancro più frequentemente diagnosticato è il cancro alla prostata (rispettivamente 20% e 18%), seguito dal cancro del polmone (14% e 17%) e dal cancro del colon-retto. 11%). % e 14%). Tra le donne, la patologia tumorale più diffusa resta quella del seno che colpisce, tra l’altro, tutte le fasce di età (39% dei tumori diagnosticati prima dei 50 anni, 34% tra 50 e 69 anni, 21% dopo i 70 anni). ). “Tra le giovani, la tiroide (15%) e il melanoma (11%) sono al secondo e terzo posto, mentre nelle donne adulte (50-69 anni) e anziane (70+ anni), il cancro del colon-retto è al secondo posto (9% e 15% rispettivamente), e al terzo quello del polmone (rispettivamente 8% e 9%)”.

Quindi ad Arezzo: patologie, ricoveri, mortalità

L’Ispro rivela anche che ogni anno solo in Toscana vengono diagnosticati circa 25mila tumori. E ad Arezzo? Nel territorio dell’ex Asl 8 le diagnosi sono 607 per gli uomini e 477 per le donne.

È invece l’azienda sanitaria regionale a tracciare i dati sui ricoveri e sulla mortalità. Per quanto riguarda i ricoveri, dal 2019 al 2023 nella città di Arezzo il tasso di ospedalizzazione è stato dell’8,81 per mille. Il comune con l’indice più alto è stato Ortignano Raggiolo (11,63 per mille) e quello con l’indice più basso è stato Caprese Michelangelo (6,08).

Se aumentano le diagnosi, la mortalità diminuisce – grazie a cure sempre più adeguate e screening preventivi. Nel periodo 2018-2020 sono morte per queste patologie 233,7 persone nel territorio aretino. Il dato più pesante arriva dal Valdarno, dove i morti sono stati 236,74. Mentre in Valtiberina i morti sono stati 206,34 ogni 100mila abitanti.

Un trend al ribasso, quello della mortalità. Lo dimostrano i dati di ampia area dove nel biennio 2009/2011 i decessi sono stati 257,95 mentre nel biennio 2018/2020 sono scesi a 232,77.

Prevenzione

«In Italia la fascia in cui vengono diagnosticati più spesso i tumori – spiega l’oncologo – è quella degli over 50. Ma negli ultimi anni la sensazione è che la tendenza stia cambiando. Se altri Paesi dove la popolazione giovane è più numerosa e quindi hanno già avuto modo di constatare questo fenomeno. Osserviamo e studiamo attentamente. Non è un caso, però, che nel nostro Paese lo screening del tumore al seno sia anticipato di 5 anni”.

Anche la prevenzione gioca un ruolo fondamentale: “Dal 2007 al 2019 in Italia sono stati evitati 268mila decessi. Insieme ai passi da gigante compiuti dall’oncologia, la prevenzione che parte dalla diagnosi precoce e porta a corretti stili di vita, riduce la mortalità, grazie ai progressi compiuti in oncologia, grazie alla prevenzione sanitaria, alla diagnosi precoce e allo screening”.

Perché il 40 per cento dei tumori si potrebbe evitare con corretti stili di vita. “Niente fumo, niente vita sedentaria, attenzione alla dieta e all’alcol. È stato accertato che l’alcol aumenta il rischio di cancro al seno nelle donne. Esiste una soglia limite per il consumo di queste bevande: si tratta di due unità alcoliche nei maschi e di una nelle donne, che corrispondono a 12 grammi di alcol, cioè una lattina di birra o un bicchiere di vino”.

 
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