Il fatto indiscutibile che Messina abbia pesato così poco sulla quota complessiva assegnata alla nostra città sul totale di 6 miliardi e 862 milioni di euro che il Governo Meloni ha previsto per la Sicilia, d’intesa con il Presidente della Regione, è motivo di preoccupazione dibattito e anche preoccupazione. Lo stesso presidente Schifani è stato osteggiato e addirittura deriso pubblicamente da Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader del sindaco di Messina Federico Basile. Se Messina riceverà “solo” 457 milioni di euro Per poche opere ammissibili al finanziamentoè anche in gran parte dovuto a politica di isolamento adottato da Cateno De Luca e dal Sud chiama Nord nei confronti del Governo Regionale e Nazionale. Non dialogate e pontificate con il dito sempre puntato, in mezzo “ATM politico” E “logica politica mafiosa”il risultato è che oggi il sindaco Basile con evidente certezza dovrà archiviare molti dei progetti che sperava di ribaltare dalla precedente misura dei Fondi di Sviluppo e Coesione a quella attuale.
È il peso diassenza di dialogo e di presenza alla Regione, al Governo, che alla fine restituisce il peso specifico dell’amministrazione messinese pari quasi a zero, ma anche di una improbabile capacità di pianificazione non adeguati agli standard elevati a cui ci aveva abituato la precedente amministrazione, guidata a Messina da Cateno De Luca, ma con il fondamentale appoggio di Carlotta Previti. Così tanto da Anche Taormina soffrein effetti non ci vuole nulla.
Con i 457 milioni di euro in arrivo a Messina sarà possibile finanziare il completamento dell’opera Porto di Tremestieri, che quindi non è certo merito di questa amministrazione. Verranno finanziati interventi volti alla riduzione e al contrasto del dissesto idrogeologico, la riqualificazione del Forte Gonzaga e la realizzazione del vivaio Sperone. Quella dei fondi per il Messina, molto inferiore Palermo (944 milioni) è a Catania (768 milioni)detta le regole per leggere il racconto autocelebrativo che il sindaco Basile e la sua Giunta, compresi i suoi intervenuti, hanno raccontato a Messina che ancora ci crede.
E il Ponte? Non giustifica nulla e certamente non può compensare l’esiguità dei fondi stanziati a Messina, come l’opera NON è solo per la città dello Strettoma ha una valenza nazionale e un’importanza in termini di investimenti che si ripercuotono a beneficio delle due Regioni: Sicilia e Calabria.
Cosa dovrebbe o potrebbe fare adesso la delegazione politica regionale e nazionale? Lo stesso che, fuori casa Sud, chiama Nord, deriso, attaccato e perfino ignorato durante l’eterno periodo elettorale del leader di riferimento del sindaco Basile? E cosa ha potuto fare chi si riferisce direttamente a Cateno De Luca, se non dimostrare chiaramente l’incapacità di garantire il nostro territorio?