La memoria viva di una porta sulla Via Traiana – .

Dal volume”Storia della città di Bitonto” del prof. Enrico Teodoro De Simonestampato a Napoli nel 1877, leggiamo:
Dal versante occidentale si entrava in Bitonto attraverso la porta che conduceva a Ruvo, che perciò veniva chiamata Robustina. Ora qualche anno fa fu demolito, e dove un tempo sorgeva, il signor Agostino Stellacci fece costruire una casa, inserendo nel muro esterno della casa una lapide, che si trovava in cima alla porta stessa.

Al centro di questa lapide c’è una croce, con a destra lo stemma degli Angioini, e a sinistra l’olivo, stemma di Bitonto, e sotto questo versetto: Ad pacem promptum designato oliva Butuntum. Non passerà molto tempo e anche questa lapide verrà dimenticata; Non mi sembra quindi fuori luogo trascrivere qui un’iscrizione che qualcun altro aveva dettato, affinché potesse essere collocata sotto quella lapide.

Se è stato un errore trascurarlo, lo inserisco qui; e così, con reverenza, il passante, rileggendo questa iscrizione, si fermerà davanti a questa targa, che risale all’epoca in cui Bitonto era cinta di mura:

PERCHÉ LA MEMORIA DELLA PORTA RIFIUTA
INSERITO DAI NOSTRI PADRI SULLA VIA TRAIANA
E CONTRASSEGNO DAL SIMBOLO DELLA PACE
PER IGNAVIA NON PERIRE
PALAZZO AGOSTINO STELLACCI
ELIMINA DALL’OBBLIGO IL TITOLO SOVRAPPONENTE
E QUESTA PIETRA CONSACRA
MDCCCLXXIV. (1874)

Dalla pubblicazione del Dott. Vito Acquafredda intitolato “Bitonto attraverso i secoli” leggiamo:
A Porta Robustina, sul muro della casa Stellacci, prospiciente via Palombaio, si vede una lapide rosso-marrone, di forma rettangolare, lunga m. 1,10, larghezza mt. 0,40. Dovette essere portata lì, dal luogo originario che occupava – il muro adiacente alla Porta Robustina – al momento della demolizione di questa porta. È diviso in tre riquadri: in quello centrale si vede una croce fogliata; a sinistra Stemma bitontino – un ulivo – ; a destra uno scudo con tre gigli, caricato di un labello con quattro pendenti. Lungo il lato inferiore, per tutta la larghezza della targa, è inciso il motto: “ Ad pacem promtum designato oliva Botontum(L’Olivo designa Bitonto pronta alla pace). E il motto non ha bisogno di spiegazioni.
Oggi, nel luogo dove sorgeva l’antica Porta Robustina, rimane un’epigrafe che così recita:

IL TEMPO HA CANCELLATO ANCHE LE VESTIGGI DELLA PORTA ROBUSTINA CHE I RIMASTI ERANO ERETTI SULLA VIA TRAIANA.
PER NON PERDERE LA MEMORIA E IL RISPETTO PER LE TRADIZIONI DELLA CITTÀ VENERAD
IL SINDACO CAV. PASQUALE CIOFFRESE
LO INDICA GELOSIA AI POSTERI E SEGNA IL LUOGO E L’ANNO
MDCCCXCVIII (1898)

Ecco uno schizzo a matita, realizzato dal mio caro amico Antonio Rossiellodi uno scorcio del centro storico di Bitonto relativo ad un’ipotetica ubicazione, tra le mura di cinta, della demolita Porta Robustina.
Che fine ha fatto l’epigrafe originaria ivi collocata nel 1874?

www.portabaresana.it

 
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