Potenza delle antenne 5G, una decisione politica – .

© Keystone / Peter Klaunzer

Le antenne adattive possono trasmettere una potenza 10 volte superiore a quella di quelle convenzionali: un limite fissato dietro le quinte.

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17 giugno 2024 – 11:00

Dalla fine del 2020 in Svizzera la rete 5G è in pieno sviluppo e si stanno costruendo le cosiddette antenne “adattative”, che consentono la comunicazione mirata con i telefoni di nuova generazione. Poiché trasmettono in modo meno ampio, la domanda era se potessero trasmettere in modo più potente.

Una decisione che viene presa politicamente, dietro le quinte, da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di operatori telefonici, uffici federali, medici dell’ambiente e Cantoni. Il nodo della discussione è stabilire il “fattore K”. Sono i dati che permettono agli operatori di aumentare o meno la potenza delle antenne direzionali, come rivela l’RTSLink esterno sulla base di documenti ottenuti grazie alla legge sulla trasparenza.

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Gli attori, a seguito di una consultazione, non sono riusciti a raggiungere un accordo. I Medici per l’Ambiente non vogliono un aumento di potere. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha voluto concedere un massimo di 4 volte il potere legale. Gli operatori hanno chiesto 15 volte e l’Ufficio federale delle comunicazioni ha accettato di arrivare a 20 volte.

Decisione del Presidente della Confederazione

Nel corso di una seduta tra Dipartimento e uffici, presieduta dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga il 16 dicembre 2020, si è deciso che le antenne adattive saranno in grado di emettere, durante i picchi di emissione, ad una potenza 10 volte superiore a quelle convenzionali, a condizione che la media su 6 minuti non supera il valore delle normali antenne.

Una decisione che va nella direzione di quanto auspicato dagli operatori, che durante i lavori del gruppo di lavoro avevano avanzato la richiesta “10 volte”.

grafico

Estratto del “Rapporto UFAM del 25 gennaio 2021” che riporta la decisione del Dipartimento (in blu) e le diverse proposte, tra cui quella dell’Ufficio federale dell’ambiente (in rosa).

RTS

Il lato economico

L’aumento della potenza di queste antenne ha anche un lato economico: lo sviluppo della rete 5G. Nei documenti ottenuti dalla RTS si trovano dati che il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) avrebbe preferito mantenere riservati. I dati indicano che se non fosse possibile aumentare la potenza di emissione delle antenne bisognerebbe costruirne altre 46.000, mentre con la soluzione richiesta dagli operatori la cifra scende a 3.100 nuove antenne.

Tavolo

Estratto del “Rapporto UFAM del 16 dicembre 2020”, che indica il numero di antenne adattative da costruire in base alla loro potenza.

RTS

Effetti sulla salute

Secondo Medici per l’Ambiente potrebbero esserci effetti negativi sulla salute, motivo per cui non volevano un aumento di potenza.

“La nuova dinamica dell’esposizione alle radiazioni delle antenne adattive rappresenta per noi un potenziale pericolo che non è stato ancora studiato a fondo. Per questo motivo, dal nostro punto di vista di medici, non è possibile mantenere il livello di protezione con il fattore di correzione previsto. Per noi è importante che né gli aiuti all’attuazione, né le spiegazioni e i comunicati stampa diano l’impressione che il livello di protezione richiesto dalla legge sia mantenuto per la normativa prevista”, si legge in una lettera inviata da Medici per l’Ambiente a Simonetta Sommaruga il 14 dicembre 2020.

Problemi politici

La RTS ha chiesto un commento al DATEC, che in un primo momento ha risposto: «Il fattore di correzione è stato determinato sulla base di misurazioni scientifiche effettuate sul campo dagli Uffici federali dell’ambiente e delle comunicazioni. Queste misurazioni hanno confermato che le antenne adattive irradiano meno delle antenne convenzionali. Ciò ha permesso di fissare il fattore di correzione a -10 dB, mantenendo il livello di tutela della salute. In ogni caso i valori limite dovranno essere rispettati dalle antenne”.

“Come in molti altri settori, le decisioni prese riguardo alle antenne adattive sono il risultato di un equilibrio di interessi. Le autorità rispondono alle esigenze della società in termini di digitalizzazione, garantendo al tempo stesso la protezione della salute della popolazione.”

Per quanto riguarda i motivi per cui il DATEC ha deciso di sostenere gli operatori o di non seguire il consiglio del suo Ufficio dell’ambiente – che è responsabile della tutela della salute della popolazione – nel prendere una decisione di questo tipo, il Dipartimento ha evitato la domanda: “Le questioni politiche poste riguardano un gruppo dirigente che non è più in carica e ha condotto le proprie riflessioni”.

Va notato che la nuova direzione, sotto l’egida del nuovo capo del DATEC Albert Rösti, annuncerà presto l’attuazione di una mozione volta a creare condizioni generali favorevoli al rapido dispiegamento del 5G. È quindi possibile che la politica riprenda presto la marcia.

Traduzione: RSI

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