Uuna nuova inaugurazione dopo quello di 6 anni fa, nel 2018, per il presidio della Polizia Locale presso l’hub intermodale di Foggia. Questa volta il comando con il manager Romeo Delle Noci e l’ufficiale incaricato Antonio D’Introno intende fare sul serio e garantire una sede fissa per la sicurezza del comprensorio ferroviario.
Gli agenti insieme al sindaco Maria Aida Episcopo e al consigliere di sezione Daniela Patano hanno illustrato i dettagli dello spazio. L’amministrazione progressista di Largo Campo sente il bisogno di dare segnali di cambiamento ai residenti, che in queste settimane hanno proposto diverse soluzioni al degrado e all’insicurezza.
Come ha spiegato Delle Noci, al momento il presidio sarà operativo dal lunedì al venerdì su uno dei turni di servizio e potrà prevedere la presenza da due a quattro unità.
“Con le nuove assunzioni diventerà il centro della viabilità e della sicurezza del comprensorio ferroviario – ha rimarcato il comandante -. Questa struttura è videosorvegliata per la tutela della proprietà, ma dal pannello di controllo è disponibile la videosorveglianza remota. La prospettiva è quella delle nuove assunzioni. Quando è avvenuta la prima inaugurazione era difficile garantire la continuità del personale. Ma questo non vuol dire che non sia stato utilizzato come punto di partenza per agenti e servizi per il territorio circostante. Lo abbiamo utilizzato molto per contrastare la pandemia con servizi mirati al controllo dei veicoli. Non è mai stato lasciato inutilizzato, è stato utilizzato in base alle esigenze di personale”.
Gli amministratori si sono concentrati sulla questione personale, ribadendo che i concorsi saranno affidati a società terze. “La polizia locale è a corto di personale – osserva il sindaco -, ci sono 130 agenti ma dovrebbero essere 300, uno ogni 500 abitanti. Il territorio foggiano è l’ottavo comune per estensione. Stiamo lottando per sopperire alle carenze, questa settimana avremo più pensionamenti. A breve verranno nominati gli amministratori. Se rimando indietro alcuni posti significa che non ho posti dove collocarli e questa è tutta un’altra storia. Siamo attenti nella gestione del denaro pubblico. Anche le numerose attività culturali hanno piani economici irrisori”.
