Tredicesimo concerto dell’Orchestra Haydn 2023/2024 – .

Tredicesimo concerto dell’Orchestra Haydn 2023/2024 – .
Tredicesimo concerto dell’Orchestra Haydn 2023/2024 – .

Con il secondo concerto diretto da Michele Mariotti Si conclude la Stagione Sinfonica 2023/2024 della Fondazione Haydn.

Dopo tredici eventi (quattordici, se vogliamo includere l’ultima tappa del Progetto Nagano), il bilancio finale è positivo, sia in termini di apprezzamento del pubblico che di qualità delle proposte e delle esecuzioni. Certo, non è tutto oro quello che luccica, come certi appuntamenti con Pletnëv non proprio serali e Nagano un po’ svogliato, o le “barbariche” Ouverture che non hanno preso piede, ma sono solo piccoli difetti in un progetto ben pensato -out program: migliore risultato è stato ottenuto dall’iniziativa “In prima persona plurale”, che ha consentito ai principali esponenti dell’orchestra di raggiungere meritati successi personali.

Nonostante oggi sia universalmente considerato un capolavoro di orchestrazione, il Quinta sinfonia di Mahler, noto ai più per il quarto movimento, quello celebre Adagietto ricorrente come leitmotiv di Morte a Venezia nella trasposizione cinematografica di Luchino Visconti costò al compositore ripensamenti e incertezze: rimase celebre il suo sfogo in cui affermò che si trattava di una sinfonia maledetta perché nessuno l’aveva ancora capita. Chi l’ha capito e studiato a fondo è lo stesso Mariotti, come dimostra il trasporto emotivo e fisico con cui conduce laOrchestra Haydn (in collaborazione con alcuni degli studenti dei due conservatori dei capoluoghi del Trentino Alto Adige, il “Claudio Monteverdi” di Bolzano e il “FA Bonporti” di Trento) senza mai perdere di vista le coordinate musicali.

Il regista infatti riesce nel difficile compito di non realizzare il Quinto un pot-pourri di movimenti diversi ma una sinfonia organica di ampio respiro, complessa e varia ma fedele a se stessa dalla prima all’ultima nota. Le dinamiche sono calibrate, i volumi mai debordanti, la coesione delle singole sezioni come sempre ottimale: riusciti gli assoli di corno solista (Andrea Brunati) predominante in Scherzo. L’esecuzione è encomiabile non solo dal punto di vista esecutivo ma anche dal punto di vista emotivo: emergono tutte le sensazioni che la Sinfonia ispira, il dolore della Marcia funebrei disturbi di Movimento tempestosol’ilarità di Scherzoil languore diAdagietto e infine la gioiosa esplosione di Rondò finale.

Il pubblico che ha gremito laAuditorium di Trento si è dimostrato letteralmente ipnotizzato e più attento che mai all’esecuzione, sciogliendosi poi in un consenso catartico e liberatorio nei confronti dell’orchestra e di Mariotti, che con gratitudine e umiltà ha condiviso volentieri il successo ringraziando individualmente tutte le sezioni dell’Haydn. Applausi ripetuti e infiniti suggellano la conclusione di questa lunga ma fortunata stagione.

La recensione si riferisce al concerto di mercoledì 12 giugno 2024.

Martino Pinali

 
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