“Ho visto tutto”, racconta l’ex boss Guarino dell’omicidio Ferrara al bar Mary – .

“Ho visto tutto”, racconta l’ex boss Guarino dell’omicidio Ferrara al bar Mary – .
“Ho visto tutto”, racconta l’ex boss Guarino dell’omicidio Ferrara al bar Mary – .

Era il 14 marzo 2007 quando scoppiò la Seconda Faida Fugameglio conosciuto come il Giro. Tutto è iniziato con gli omicidi di Giuseppe Pica e Francesco Cardillo che ha riacceso il conflitto, le organizzazioni criminali presenti nell’area settentrionale del Napoli. Così gli ex Dilaurian Luigi Giannino, Luigi Magnetti e Rosario Guarino hanno pagato per il loro ingresso nel gruppo Splinter.

Infatti, nella logica camorristica, la manifestazione poteva avvenire solo uccidendo esponenti del vecchio gruppo Luigi Magnetti (lui stesso ucciso) Luigi Giannino (ucciso anche lui in un’imboscata). L’iniziale Giro ha prodotto conseguenze terribili nel senso che i Di Lauro a loro volta risposero commissionando e commettendo ulteriori omicidi: i Milionari hanno ucciso alcuni degli ex, hanno eliminato quelli che credevano fossero gli autori degli omicidi Pica e Cardillo ed è proprio da questa logica che nascono gli omicidi di Giannino e Magnetti.

La nuova ordinanza per il boss Lello Amato

Sabato scorso i Carabinieri di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Raffaele Amato, capoclan degli Amato – Pagano, il quale è accusato di essere coinvolto, insieme ad altre persone, nell’omicidio pluriaggravato di Salvatore Ferrara e il ferimento di Ugo De Lucia e Antonio Caldieri.

Reati aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare il clan degli Amato-Pagano, operante nella zona nord della città di Napoli e in alcuni comuni della provincia. In particolare l’omicidio Ferrara è successo fuori dal bar Mary, nel quartiere Berlingieri 25 settembre 2007.

L’omicidio Ferrara raccontato dal pentito Guarino

Il pentito Rosario Guarino ha parlato in un interrogatorio rilasciato il 23 dicembre 2013.”Ferrara che era il capo quadrato del Berlingieri per conto dei Di Lauro. Luigi Magnetti lui scese mentre io restavo a bordo dello scooter, che trasportavo. Luigi Magnetti è andato con entrambe le pistole e il primo colpo è andato a segno Salvatore Ferrarese alla testa, colpo che è passato attraverso il vetro della porta che Ferrara cercò disperatamente di chiudere la vista Magnetti arrivare; Poi Magnetti dando un calcio alla porta del bar, entrò e sparò al corpo del Ferrara con entrambe le pistole. Mentre lo finiva, Ugo De Lucia si nascondeva per tentare di entrare nel bagno del bar e Magnetti gli sparò, entrò nel bagno e, vedendo che era il ragazzo figlio di S., lo risparmiò. Sia io che Magnetti indossavamo un berretto con visiera quindi è possibile Ugo De Lucia l’ho visto; Ero fuori al bar a una decina di metri di distanza. Comunque ho visto tutto, tranne la parte in cui Ugo De Lucia nel bagno è stato risparmiato Magnettiuna fase che mi è stata raccontata da Magnetti come siamo partiti. Luca Raiano ci aspettava in viale delle Industrie, perché dovevamo dargli il motorino e le armi e dovevamo prendere la macchina. Una volta effettuato lo scambio, io e Magnetti siamo partiti Melitovia Lavinaio la parallela di via Cicerone, dove si trova l’abitazione di Salvatore Petriccione e il parco dove vivono quasi tutti gli affiliati del Amato pagano“.

 
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