iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato – News Ancona-Osimo – CentroPagina – .

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ANCONA – Due pomeriggi e serate di iniziative per celebrare l’ giornata mondiale del rifugiato. Sono in programma ad Ancona Giovedì 20 giugno e venerdì 21 giugno successivo, il 20 dalle 19 alle Lazzabaretto della Mole Vanvitelliana con una tavola rotonda su accoglienza e diritto d’asilo e alle 21 nel cinema attiguo la presentazione dei progetti Sai e la proiezione del video laboratorio «Alla scoperta del territorio. E altri luoghi di accoglienza”, protagonisti i beneficiari dei progetti Sai Ancona Città d’Asilo, alle 21.30 la proiezione del film ‘Il Capitano’ di Matteo Garrone. Il 21 dalle 17.30 alle Parco Belvedere di Posatora prima il gioco dell’oca gigante e altri giochi d’epoca, stand informativi delle associazioni che si occupano di ospitalità ad Ancona e alle 21 presso l’anfiteatro del parco vari spettacoli e balli e lo spettacolo dell’Ena, ispirato al libro «Nel mare ci sono i coccodrilli » di Enaiatollah Akbari.

Una serie di iniziative organizzate in queste due giornate, non solo per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato, che cade giovedì prossimo, ma per far conoscere il progetto agli anconetani Comune di Asilo di Anconaun modello di accoglienza e di integrazione intelligente che è stato descritto questa mattina in Salone armature CISL in via Ragnini, occasione in cui il Comune e le associazioni e cooperative coinvolte nel progetto hanno spiegato cosa fanno a favore dei migranti e dei rifugiati. Hanno partecipato alil consigliere Manuela Caucci E Federica Lodolini per il Comune di Ancona, quindi Massimo Giacchetti E Neli Isaj per Anolf Marche, Sascha Smerzini per Coos Marche, AnnaPaola Fabri per il Polo 9, e Salvatore Tommaso per vivere nel verde.

Alcuni dati: in 2023 furono accolti ad Ancona 88 migranti adulti, di cui dodici famiglie con figli minori, 48 dall’Asia, 37 dall’Africa e 3 dall’Europa. Li avevamo 69 minorenni accoglienza non accompagnata, di cui se quelli che hanno appena raggiunto la maggiore età. Un modello di integrazione intelligente e accoglienza diffusa che accoglie i beneficiari in molti quartieri di Ancona o, per i minori, in comunità diffuse sull’intero territorio regionale, senza alterare gli equilibri urbani e favorendo strette relazioni sociali. Sono gli stessi enti attuatori che garantiscono corsi di apprendimento della lingua italiana, percorsi di formazione e percorsi di inserimento nel mondo del lavoro, ma anche opportunità di inclusione sociale. Da oltre vent’anni il Progetto Sai Ancona Città dell’Asilo rappresenta un intervento operativo che l’amministrazione comunale di Ancona ha attuato tra le prime amministrazioni in Italia a gestire i flussi migratori. Il progetto ha come proprietario il Comune di Anconeta e come organismo attuatore un partenariato composto daAnolf Marche e da diversi cooperative sociali.

«Queste due giornate sono molto importanti perché permettono agli anconetani di conoscere e vedere il grande lavoro svolto in questo territorio – ha spiegato ilil consigliere Manuela Caucci –. Mi piace concentrarmi su due aspetti. Sulintegrazione reale, concreta: abbiamo il dovere di accogliere ma il nostro dovere più grande è fare in modo che questi bambini e queste famiglie trovino uno spazio dove stare, sono persone che quando arrivano hanno voglia di sapere, di conoscere e di poter fare qualcosa e qui quelli che avere a che fare con i minori ha l’onere maggiore, perché i ragazzi sono spugne, pronte a prendere tutto ciò che viene loro dato. L’altro aspetto è quello di famiglie affidatarie, perché avere come punti di riferimento le persone, come avviene all’interno di una famiglia, è un po’ diverso dal soggiornare in una struttura. Spero che in questo senso ci siano possibilità sempre maggiori, le famiglie affidatarie sono una grande risorsa”.

«Abbiamo iniziato questo progetto nel 2004 – ha detto Neli Isaj –, le prime persone accolte allora furono sette sudanesi, che ancora oggi si trovano qui ad Ancona con le loro famiglie e i loro bambini. Con il passare degli anni il progetto ha continuato a crescere, anche perché sono aumentati i flussi provenienti da un progetto di piccole dimensioni ora possiamo contare su 68 posti per adulti e famiglie, comprese le famiglie con minori, e 42 posti per minori e neo maggiorennii, 36 per minorenni, per un totale di 110 posti disponibili. È uno dei progetti più antichi ma che è cresciuto in qualità, tenendo in considerazione la finalità del progetto stesso, ovvero non una semplice accoglienza ma un accompagnamento all’autonomia dopo la partenza. Se seguire un corso di italiano e un percorso formativo sono le cose più facili, trovare casa resta una delle più complicate. La Giornata Mondiale del Rifugiato è diventata una delle attività più importanti”.

«Il nostro progetto – ha aggiunto Sascha Smerzini – garantisce ospitalità a 68 persone attraverso 13 appartamenti distribuiti in vari territori e quartieri. Si tratta di appartamenti in media per 4-5 beneficiari. Vi lavorano complessivamente 110 professionisti e l’obiettivo è quello di farlo dare autonomia a queste persone, renderle autonome per formarsi, trovare lavoro e trovare casa e diventare indipendenti. I 110 operatori si occupano ciascuno di una parte del progetto.”

 
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