Porto di Livorno, traffico crocieristico e dati sull’inquinamento Il Mar Tirreno – .

Porto di Livorno, traffico crocieristico e dati sull’inquinamento Il Mar Tirreno – .
Porto di Livorno, traffico crocieristico e dati sull’inquinamento Il Mar Tirreno – .

LIVORNO. Un record dopo l’altro quello del traffico crocieristico a Livorno, al quale, fortunatamente, non corrisponde un aumento dell’inquinamento atmosferico. Insomma, in questo momento la sensazione è di trovarci di fronte al classico “tutto fumo e fuoco” guardando i pennacchi neri che escono dalle ciminiere delle enormi navi nel porto. I livelli delle sostanze chimiche controllate attraverso le centraline gestite dall’Arpat continuano ad essere significativamente al di sotto dei limiti massimi fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e recepiti dalla normativa italiana.

Il periodo

Nella nostra seconda osservazione abbiamo preso come riferimento il periodo compreso tra il 13 maggio e il 12 giugno, ovvero il mese successivo a quello in cui abbiamo effettuato il primo controllo, condotto in coincidenza con la ripresa su larga scala del traffico crocieristico. Ebbene, in tutte e tre le centraline presenti in città non ci siamo mai nemmeno avvicinati alla soglia di allarme, ad eccezione delle polveri il 20 maggio, quando però il fenomeno si è diffuso praticamente su tutta la penisola in concomitanza con l’arrivo della sabbia dal Sahara spinto dalle forti correnti di scirocco.

Unità di controllo e valori

Nello specifico, nella centrale di viale Carducci il 20 maggio il livello di PM10 è stato misurato a 40 microgrammi, solo 10 in meno rispetto alla soglia di allarme. Nella stessa unità di controllo il picco delle particelle ultrafini è stato verificato, sempre il 20 maggio, pari a 13 microgrammi per metro cubo rispetto a un limite massimo consentito di 25. I livelli di biossidi di azoto erano bassi, con una media giornaliera rilevata di 80 microgrammi. il 24 maggio su un limite consentito di 200. Bassi anche i valori di cobalto, con una media di 0,9 microgrammi rilevati il ​​1° giugno rispetto a un massimo consentito di 10. Analogamente bassi sono stati i valori riscontrati nelle altre due città di controllo unità gestite dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. Anche in piazza Cappiello e via La Pira la media massima giornaliera di PM10 è stata riscontrata il 20 maggio rispettivamente con 39 e 42 microgrammi.

Per quanto riguarda i biossidi di azoto, le due centraline hanno registrato la media massima il 20 maggio in piazza Cappiello e il 13 maggio in via La Pira, rispettivamente con 40 e 79 microgrammi per metro cubo. Per quanto riguarda le particelle ultrafini, in piazza Cappiello il livello massimo è stato rilevato il 20 maggio con 11 microgrammi su un limite massimo di 25, mentre in via La Pira le particelle ultrafini (PM 2,5) non vengono testate. Da monitorare invece il livello delle anidride solforosa, misurata al massimo il 31 maggio con 7,6 microgrammi per metro cubo e quella del benzene, che è stata rilevata a 0,7 microgrammi il 16 maggio, entrambi valori ben al di sopra dei limiti di legge.

Come accaduto durante il primo mese della stagione crocieristica, anche nel secondo la presenza delle cosiddette “città galleggianti” non sembra aver avuto come diretta conseguenza un aumento dei valori degli inquinanti. E speriamo che il trend continui.

 
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