Una piattaforma digitale per monitorare il traffico nei porti campani – .

A partire dal prossimo 24 giugno, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (AdSP MTC) metterà a disposizione degli operatori e delle autorità di controllo un’unica piattaforma digitale per gestire il traffico marittimo nei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia, dall’arrivo della nave allo sbarco della merce, fino al suo rilascio definitivo, velocizzando enormemente le operazioni portuali e rendendo l’intero sistema ancora più competitivo. È la rivoluzione del Port Community System (PCS), lo standard europeo per la gestione dei flussi informativi portuali attraverso un’unica piattaforma digitale. Giovedì scorso, 13 giugno, nella Sala del Comitato AdSP, si è tenuto un incontro per presentare e testare il funzionamento del PCS per i tre porti campani.

All’incontro erano presenti Donato Liguori, direttore generale per le politiche integrate di mobilità sostenibile, logistica e intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT); Giuseppe Grimaldi, segretario generale dell’AdSP MTC e Ugo Vestri, responsabile del procedimento. Alla presentazione del test hanno partecipato funzionari dell’AdSP MTC, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), dirigenti della società DBA Pro, che ha sviluppato il PCS; funzionari della Guardia di Finanza e dirigenti della RAM-Logistica Infrastrutture Trasporti.

“In fase di implementazione nei porti italiani ed europei, il PCS sta innescando un deciso cambiamento nelle modalità di condivisione dei dati sul traffico marittimo tra gli attori coinvolti (terminal, spedizionieri, spedizionieri, autotrasportatori, agenti marittimi e autorità di controllo), riducendo i tempi di le operazioni di importazione ed esportazione delle merci. Nell’ottobre 2023 questa AdSP ha partecipato alla gara del MIT per accedere ai fondi Pnrr che finanziano il PCS e oggi, con una certa reattività, è sostanzialmente pronto il PCS del porto di Livorno, adottato con apposita convenzione siglata lo scorso febbraio tra l’AdSP di del Mar Tirreno Centrale e quello del Tirreno Settentrionale – si legge nella nota dell’Autorità di sistema – è stato possibile verificare come il PCS dei porti campani sia pronto e pienamente funzionante. È stato testato in diretta, interrogando il sistema sulle navi effettivamente presenti nel porto con il loro effettivo carico. Quella presentata oggi è la PCS Base, operativa dal 24 giugno. Seguirà un PCS Avanzato con una serie di ulteriori strumenti che ne esauriscono le funzionalità, come il collegamento al PMIS, l’interfaccia unica nazionale per l’invio delle formalità dichiarative delle navi in ​​arrivo e in partenza. In altre parole, la cosiddetta “finestra unica”. Il PCS Avanzato sarà attivato entro il 2026, tenendo conto delle necessarie esigenze tecniche per l’implementazione informatica”.

«L’avvio del PCS rientra in un più ampio piano statale del valore di circa 250 milioni di euro per la digitalizzazione della catena logistica», spiega Liguori. «Il lavoro svolto per i porti di Napoli e Salerno – prosegue – costituirà un riferimento fondamentale per il sistema Paese poiché il raggiungimento di uno standard nazionale ed europeo sulla digitalizzazione portuale richiede necessariamente un solido funzionamento locale dei singoli porti».

Il PCS Base è composto dalle seguenti parti: un portale, un modulo ISTAT, un gestore viaggi nave, un manifesto merci in entrata, un gestore documentale ed infine un port tracking. Quest’ultima, come ha sottolineato Vestri, è la funzione più strategica dell’apparato, poiché contiene essenzialmente tutte le informazioni sulla nave e sul suo carico, permettendoci così di tracciare il ciclo di vita della nave. Il tracciamento del porto, ad esempio, “capovolge” le informazioni sull’export, riducendo tutta una serie di tempi di elaborazione delle procedure commerciali e doganali. Ad esempio, digitalizzando tutte le fasi che portano al rilascio di un container, consente a un autista che deve ritirare il container di prenotare in tempo, riducendo così le code ai terminal portuali ed eliminando la congestione dei mezzi pesanti in entrata e in uscita da un porto. Inoltre, la digitalizzazione del manifesto merci e delle procedure doganali in un’unica piattaforma consentirà in futuro l’integrazione del PCS con il Terminal Operating System (TOS), lo standard digitale per la gestione dei terminal portuali. Infine, le autorità di controllo avranno a loro volta a disposizione uno specifico PCS in port tracking, fornito dall’Agenzia delle Dogane, che consentirà loro di effettuare tutta una serie di controlli quali la pesatura dei container (VGM) e le informazioni di stoccaggio, con tutte le informazioni relative analisi dei rischi.

Secondo il sottosegretario Grimaldi «lo sviluppo e il collaudo dei PCS dei porti campani sono stati molto rapidi, considerando che l’Accordo con l’AdSP di Livorno risale a soli quattro mesi fa. Un sistema informatico di questo tipo avrà un impatto significativo sulla catena logistica portuale, rendendola ancora più competitiva”.

Per il presidente dell’AdSP del Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, quella di oggi «dimostra come la cooperazione digitale tra i sistemi portuali italiani sia un modello vincente, consentendo una maggiore uniformità delle procedure a livello nazionale. Il PCS è riconosciuto come il metodo più avanzato di scambio di informazioni per la comunità portuale nazionale ed europea. Ottimizza, gestisci, automatizza e rendi più fluido l’import-export portuale attraverso un’unica trasmissione dati. L’attivazione del PCS nei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia renderà più intelligente e sicuro lo scambio di informazioni tra enti pubblici, operatori portuali ed enti di controllo”.

 
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