“Non riusciamo davvero a capire il nostro candidato sindaco avversario. Il bombardamento comunicativo a cui sono sottoposti i social media racconta una versione parziale e romanzata della verità”. Ne è convinto Ugo Galli, candidato del centrodestra al ballottaggio di Manfredonia. Il suo avversario è nel mirino Domenico La Marca, espressione del centrosinistra, che nelle ultime ore ha parlato di rinnovamento della classe dirigente in caso di vittoria al ballottaggio.
Galli non è convinto e attacca: “Una visione romantica e sognante, basata sul futuro, che non solo non tiene conto del presente e del passato ma che, dal nostro punto di vista, può essere molto pericolosa per la città e per gli interessi e il bene della comunità – dice Galli -. Sponsorizzazioni e sostegni di parte, presentazioni di ipotetiche squadre di governo. Le cose sono due: o non conosce a fondo i suoi elettori, oppure pensa che i cittadini abbiano la memoria corta e scarsa capacità di giudizio. In più, possiamo parlare di politica quando vuole. Come ripeto da venerdì, Discutiamo pubblicamente su temi di interesse comunitario: bilancio, attività produttive, impianti sociali, sportivi, funzionamento della macchina amministrativa, lavori pubblici, urbanistica, cultura, scuola, ecc. ecc. Ma l’altro candidato non può pretendere il mio silenzio e quello dei cittadini (del resto, non cancellate dai post i commenti scomodi) di fronte alla sistematica distorsione della realtà che mette in atto”.
E ancora: «Per quanto riguarda l’ipotetica classe dirigente, potremmo giocare a ‘Indovina chi?’, se non fosse che c’è poco di cui divertirsi. Potremmo, ad esempio, indovinare i parenti: figli, nipoti, mogli, parenti e affini di ‘illustri’ e potenti protagonisti (spesso in negativo) della storia politica e della pessima gestione amministrativa della nostra città, attuata da più di vent’anni da sinistra. Oppure potremmo intuire quale contesto associativo o cooperativo sia stato strumentalizzato, politicamente, propriamente per ottenere consensi. Date tutte queste interconnessioni, la domanda sorge spontanea: al netto della validità popolare, che non è mai in discussione, quanto saranno liberi i consiglieri eletti nelle fila della sinistra di pensare e agire senza essere succubi dei loro sponsor elettorali? , che hanno preceduto nei seggi del consiglio e del governo?”
Poi conclude: “Un’ultima cosa, rivolta ai sostenitori coinvolti: tutti i lavori contengono una parte ‘sociale’ ma non si definiscono ‘impegno sociale’, che è quello che sta alla base, nello specifico, del volontariato. Come ha detto Nanni Moretti, ‘le parole sono importanti’”.
