I libri della Civica in esilio a Matera – .

I libri della Civica in esilio a Matera – .
I libri della Civica in esilio a Matera – .

A settembre 2021 sono iniziati a Verona gli interventi antisismici e antincendio per Palazzo Nervi, sede della Biblioteca Civica. I lavori iniziarono con lo spostamento di centinaia di migliaia di libri, manoscritti e corrispondenza conservati negli archivi e la loro conseguente partenza verso l’altro capo dell’Italia. Un vero patrimonio della città, di cui non si hanno più notizie dopo tre anni. Negli ultimi mesi abbiamo esplorato i sentimenti del personale della biblioteca ed è emerso un quadro piuttosto cupo.

La questione era già stata posta a suo tempo dal PD e da Traguardi, allora in opposizione al Consiglio Sboarina che aveva organizzato e gestito l’evento: visto che ormai da due anni il consiglio è cambiato, torniamo a chiedere aggiornamenti Elisa La PagliaAssessore alle Politiche educative e scolastiche, Biblioteche, Edificio scolastico, Sanità e servizi locali.

Assessore La Paglia, potrebbe aggiornarci sulla sorte dei libri spostati?

«Sono ancora a Matera, ma non sono ostaggi. L’azienda che li ha in custodia, infatti, sarebbe ben felice di avviare il trasferimento e la custodia del materiale librario, ma ci sono specifiche questioni burocratiche da risolvere.»

Il consigliere Elisa La Paglia

Quale?

«L’intera operazione, iniziata nel 2021, si è svolta senza il necessario coinvolgimento della Soprintendenza che aveva invece il diritto di intervenire su molteplici aspetti della vicenda. Come Dipartimento, in questi due anni, abbiamo lavorato per ripristinare il corretto svolgimento delle procedure e pertanto, in questo caso, la riconsegna dei materiali dovrà avvenire nei locali designati solo dopo l’approvazione della Soprintendenza, che sta valutando la loro idoneità. Pertanto la situazione attuale è che siamo in contatto per la valutazione della relazione tecnica del lavoro svolto e le modalità di restituzione.»

Quindi, dopo il via libera, il materiale potrà partire?

«Sì, con l’aggiunta di qualche mese se verrà confermato anche l’acquisto della nuova scaffalatura.»

Quindi non ci sono problemi di risorse economiche per gli scaffali?

«Come detto, se la Soprintendenza riterrà adeguato quanto fatto, le risorse per gli scaffali sono già state previste. Se ci saranno altri lavori di adeguamento dovremo quantificarli ed eventualmente pianificare altre risorse».

Un altro punto emerso è che, anche se tornassero, non ci sarebbero né spazio né risorse umane sufficienti per ricollocarli. Capisci?

«Abbiamo lavorato anche per risolvere questi problemi. Il primo è legato allo spazio, che è stato ridotto di circa un quinto dopo i lavori: il ripristino dell’archivio avverrebbe dopo gli scarti fisiologici non effettuati inizialmente, che, insieme alle specifiche delle nuove scaffalature, ci consentirà di far rientrare il tutto presso la nostra sede; lavoro, quello sui rifiuti, che coinvolge già tutte le 13 biblioteche del Comune. Per la seconda, cioè le risorse umane a disposizione, va tenuto presente che abbiamo ristrutturato quello che era l’ufficio di catalogazione interna, rendendolo più efficiente: abbiamo recuperato forze all’interno del Comune, lavorando sulla mobilità interna e cercando personale formato e personale qualificato con competenze in ambito archivistico; a queste forze vanno aggiunte anche le ragazze e i ragazzi appena arrivati ​​con il servizio civile».

A proposito, i rapporti con il personale interno, come lo scorso anno, sono spesso complicati. Tanto che ho sentito dire addirittura che alcuni dipendenti sono stati licenziati perché hanno osato “cercare di vederci chiaro” sulla questione Matera.

“Assolutamente no. La mossa è motivata solo dalla necessità di intercettare profili qualificati all’interno delle risorse del Comune. Ma andiamo per punti. Stiamo lavorando per trasferire in biblioteca personale qualificato e stabile da altri settori comunali. Inoltre, la direzione ha lavorato per risolvere un’annosa questione richiesta dai dipendenti che non modifica i servizi offerti agli utenti: la commistione di funzioni tra dipendenti comunali e servizi essenziali offerti dalle cooperative. Questa nuova gestione sta dando i suoi frutti, col risultato che abbiamo recuperato tutto il deposito legale arretrato da anni, stiamo finalmente iniziando a catalogare i fondi rimasti in sospeso, come ad esempio il Fondo Bertani; inoltre, con il bando “Spazi liberi” manteniamo aperte per 40 ore tre biblioteche, oltre alla Civica, e cinque sono aperte anche il sabato mattina.»

Sembra che, ad un anno dal nostro ultimo colloquio, non sia stato ancora deciso se aprire o meno un contenzioso con la società che ha gestito la cessione. Non erano stati rilevati danni alle strutture immagazzinate?

Elisa La Paglia

«In effetti al momento non è stato aperto alcun contenzioso con la ditta incaricata della custodia dei libri e degli scaffali. Riguardo, infatti, allo stato del loro degrado, la perizia ha stabilito che l’innesco della ruggine è dipeso dal cambiamento delle condizioni climatiche e non da un’effettiva deficienza dell’abitazione.»

“La biblioteca deve tornare ad essere un centro di cultura. Per fare questo, però, dobbiamo ripensare l’organizzazione delle proposte culturali», mi disse un anno fa. Dove siamo?

«Stiamo lavorando con continuità su questo punto e i risultati cominciano ad arrivare. A Borgo Trieste, ad esempio, i prestiti sono aumentati del 20% e il quartiere si è reso disponibile anche per aperture serali di attività culturali, sempre più riconosciute come polo culturale del quartiere. Questo è l’obiettivo che vale sia per quelle decentrate che per quella Civica, tanto che quasi 8000 studenti sono stati accolti con tutta una serie di percorsi tematici e visite guidate. Abbiamo ripristinato anche la possibilità di donare testi, attività che languiva da tempo. Anche un’attività come il mercatino è riuscita ad avere un ottimo riscontro, riuscendo a recuperare fondi per 5.000 euro che, insieme agli altri 75.000 che il Comune mette a disposizione, costituisce un fondo per l’acquisto di nuovi libri di una certa importanza.»

Ma quando torneranno?

«Ci ​​sono passaggi obbligati che ci impediscono di fare pronostici. Ma il processo di recupero di questo patrimonio non è affatto fermo”.

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