“Per invertire la tendenza servono riforme strutturali” – .

“Per invertire la tendenza servono riforme strutturali” – .
“Per invertire la tendenza servono riforme strutturali” – .

TRENTO.Riconoscere il valore degli infermieri significa investire nel sistema sanitario e contribuisce a rafforzare la cultura della salute nella comunità. Ora sono necessarie riforme strutturali per invertire la tendenza”. È questo il messaggio, forte e chiaro, lanciato dall’Associazione delle professioni infermieristiche della provincia di Trento attraverso un comunicato stampa diffuso questa mattina e firmato, a nome del consiglio di amministrazione, dal presidente Daniele Pedrotti.

“La differenza in termini di effetti sulla salute dei cittadini passa attraverso i esperti della salute e il loro valore trasmesso alla popolazione contribuisce a rafforzare la cultura della salute nella comunità. Ora è il momento di sottolineare che la questione principale è la carenza di operatori sanitari e in particolare infermieri nell’organico, ma anche di come rendere attrattivo il sistema sanitario trentino e prima ancora di come trattenere nel sistema la sua preziosa risorsa, il capitale umano.

È un percorso che non basta invocare, richiede strategie e progettualità a breve e medio-lungo termine. C’è bisogno di investimenti economici; riformare alcune norme, tra cui la riduzione del tetto della spesa per il personale; riconoscere il valore e la specificità degli infermieri a contratto; di interventi organizzativi, tra cui l’ampliamento dei percorsi di carriera in ambito clinico – sanitario, formativo e organizzativo, attualmente insufficienti per poter incidere efficacemente sugli esiti sanitari e per dare il giusto indirizzo, la rafforzamento delle strutture e del personale di supporto liberare gli infermieri da attività improprie e l’implementazione di modelli organizzativi innovativi con elevata autonomia affinché le professioni sanitarie possano continuare a rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni sanitari dei cittadini.

Ad esempio, i livelli essenziali di assistenza in cui mancano completamente sportelli infermieristici sono stabiliti dalla legge nazionale, anche se la Provincia potrebbe provvedere autonomamente ad essi con costi aggiuntivi e autorizzare gli infermieri a prescrivere ausili, presidi sanitari e interventi/cure assistenziali, quali strumento per l’applicazione delle competenze specialistiche come già avviene in diversi Paesi dell’Unione Europea. Non solo. Dobbiamo riformare le regole di concorrenza del settore pubblico perché i meccanismi attuali sono del tutto inadeguati e riconoscono il valore della professione infermieristica anche economicamente con incentivi dedicati e mirati per trattenere i professionisti nel sistema sanitario provinciale – territorio, RSA e ospedale -, per attrarli, soprattutto in specifiche valli dove la carenza è particolarmente grave e per appassionare i giovani ad intraprendere il percorso universitario per diventare infermieri.

Si tratta di questioni spinose e difficili, che rischiano di essere banalizzate nel dibattito politico e che necessitano di essere affrontate riforme strutturali e non estemporanee. Inoltre, è necessario portare avanti il ​​percorso di riforme territoriali intrapreso: negli ultimi mesi si è parlato molto di strutture ospedaliere e di terapia intensiva e meno di territorio e prevenzione, ma soprattutto si è detto poco su cosa Modello trentino di assistenza territoriale, dei meccanismi di integrazione e coordinamento dei professionisti. Il territorio è invece un elemento centrale del benessere e dei servizi ai cittadini: solo con un servizio territoriale che funzioni si possono migliorare le condizioni di salute delle persone e della comunità e, quindi, ridurre il numero di pazienti acuti che avranno bisogno dei servizi ospedalieri .

Per questo l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento auspica, come già confermato dall’assessore Tonina con cui il dialogo è aperto e costruttivo, essere coinvolti nelle decisioni con unità istituzionale nel voler lavorare per riformare un sistema che sappia mantenere il servizio sanitario provinciale come universale, solidale e fiore all’occhiello della nostra Provincia”.

 
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