“Ha investito e ucciso il suocero per impedire il matrimonio dei figli”, 78enne agli arresti domiciliari dopo condanna – .

A poco meno di una settimana dalla sentenza, nella quale gli sono stati comminati 14 anni e 6 mesi di reclusione ma con esclusione delle accuse più gravi di omicidio volontario e tentato omicidio, la Corte d’Assise di Agrigento libera il tabaccaio 78enne di Canicattì dal carcere, Luigi Lalomia, riconosciuto colpevole di aver investito e ucciso il futuro suocero per impedire il matrimonio dei suoi figli.

I giudici hanno accolto la richiesta del suo avvocato Calogero Meli e lo hanno posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’anziano era in carcere dal 4 giugno 2021.

Ha investito e ucciso il suocero ma non si è trattato di omicidio volontario, è stato condannato

La morte del sessantenne Mario Vincenzo Lauricella, secondo quanto stabilito nella sentenza, sarebbe una conseguenza involontaria dell’aggressione che, peraltro, non è stata premeditata. Caduta anche l’accusa di tentato omicidio nei confronti della figlia o fidanzata della vittima e fidanzata del figlio dell’imputato: la ragazza era con il padre quando il furgone Doblò dell’imputato si è schiantato contro di loro.

Anche in questo caso i giudici hanno riqualificato l’accusa come lesioni personali. Il 30 maggio 2021 Lauricella sarebbe stata picchiata e investita con un furgone nell’ambito di una lite legata al futuro matrimonio dei figli che non sarebbe stata gradita a Lalomia.

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La futura nuora ha invece rischiato di essere investita dal furgone ed è stata salvata dal gesto eroico del padre che, vedendo il veicolo tamponarla, l’ha spinta via.

Una perizia che ha chiarito le versioni contrastanti ha ridipinto un quadro leggermente diverso rispetto all’ipotesi accusatoria. L’ingegnere Grazia La Cara, incaricata dalla Corte d’Assise di ricostruire la dinamica, ha sostenuto che Lalomia sarebbe stata aggredita dalla vittima che avrebbe picchiato il furgone quando lo ha visto arrivare. L’imputato ha poi investito lo stesso Lauricella e la figlia prima di fuggire «facendo l’unica manovra possibile».

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Lauricella è morta il 16 luglio 2021, un mese e mezzo dopo l’investimento del 30 maggio. La Corte d’Assise presieduta da Wilma Angela Mazzara ha ora accolto la richiesta dell’avvocato Meli e sottolinea come, tra l’altro, “la corretta comportamento dell’indagato” e la definizione del processo con esiti largamente più favorevoli rispetto alle accuse originarie portano ad una riduzione della misura restrittiva.

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