«Le “case a un euro”? Non hanno prodotto i risultati sperati”. – .

«Le “case a un euro”? Non hanno prodotto i risultati sperati”. – .
«Le “case a un euro”? Non hanno prodotto i risultati sperati”. – .

Il programma elettorale del sindaco Rinaldo Melucci da me sottoscritto, seppur tardivamente, prevede azioni finalizzate al ripopolamento della Città Vecchia di Taranto. Se è vero che però l’iniziativa è preziosa “case a un euro” Sfortunatamente, non ha prodotto i risultati desiderati. È utile inoltre segnalare che l’amministrazione comunale sta completando le specifiche piano principale per l’Isola Madre, anche attraverso il riqualificazione di alcuni edifici prestigiosi è nato a lungomare di Via Garibaldi. Ma tutto questo non basta ancora per fare del Borgo Antico il cuore pulsante di Taranto”.

Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale di Taranto.

“Verrò alla mia opinione al riguardo. Il Comune di Taranto possiede oltre il 50% degli immobili del Centro Storico, il resto è di proprietà di privati. Ogni patrimonio privato ha, in alcuni casi, centinaia di eredi. Quasi tutti gli edifici, anche quelli pubblici, sono pericolanti e necessitano di costante manutenzione “proteggere”con evidenti costi a carico dell’ente civico. Quindi che si fa? Inizierei con l’emanazione di coraggiosi ordini sindacali, nei confronti delle proprietà private per la messa in sicurezza e, ove ricorrano le circostanze, per la demolizione degli edifici.

E poi procederei con un primo provvedimento amministrativo di impatto: il coinvolgimento degli investitori privati ​​nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico o la stipula di una specifica convenzione con una fondazione pubblica che si occupi della gestione immobiliare. A questo proposito è bene ricordarlo il comune di Taranto è tra i fondatori, insieme alla Provincia e alla Camera di Commercio, dell’ Fondazione “Taranto e Magna Grecia – Agenzia per lo Sviluppo della Terra Ionica”..

Questa fondazione ha tra i suoi scopi la promozione dello sviluppo economico del territorio, nonché le attività culturali e scientifiche. Allora perché non iniziare da qui?”

Per Stellato “la Fondazione, attualmente ferma ai nastri di partenza, potrebbe essere il responsabile gestione del patrimonio immobiliare pubblicoqualora l’amministrazione scegliesse di intraprendere questa strada. Naturalmente un’operazione urbanistica così importante non può però prescindere dal rifacimento delle reti idrica e fognaria, dal potenziamento della rete elettrica, dall’installazione della fibra ottica e dalla realizzazione di servizi (parcheggi, ecc.). Per questo inviterò l’amministrazione comunale a convocare immediatamente una riunione task force che affronta la questione, coinvolgendo, tra gli altri, la Soprintendenza Archeologica, l’AQP, l’Enel e l’ANCE, magari sfruttando le competenze degli Ordini e le reti di professionisti del settore“.

 
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