Inquinamento ambientale è il reato contestato a due titolari di autolavaggi nell’agrigentino, che per anni avrebbero scaricato in vaste aree di terreno le acque di lavaggio degli autoveicoli senza passare attraverso gli impianti di depurazione e filtraggio, con presunta presenza di idrocarburi e materiali pesanti. . Terreno sequestrato. Nei due luoghi in questione, lo scorso fine settimana, il personale dell’Arpa di Agrigento, insieme all’unità Saf dei vigili del fuoco del comando provinciale della città dei Templi, coordinati dalla Procura, hanno effettuato accertamenti e prelevato decine di campioni di terra e materiale vario presenti, che verranno ora analizzati nei laboratori dell’Arpa Sicilia a Palermo. I titolari delle due attività sono indagati. Le strutture commerciali erano già state sequestrate. In uno dei due sono stati apposti sigilli anche su alcune scatole apparentemente illegali. Nel frattempo continua senza sosta l’attività dell’Autorità Portuale e dell’Arpa di Agrigento per debellare il fenomeno degli autolavaggi non a norma. Gli ultimi due sequestrati in ordine di tempo nel territorio di Licata. Nei giorni scorsi il Comune di Agrigento, guidato dal sindaco Franco Miccichè, ha approvato tre proposte di merito in materia ambientale, una di prima classe, una di seconda classe e l’altra di merito, e le relative medaglie d’oro e d’argento, da consegnare a tre Guardie Costiere. uomini addetti ai controlli agli autolavaggi. Dallo scorso gennaio ad oggi, l’ente dell’Autorità Portuale ha effettuato ispezioni mirate sulle strutture, che in assenza di titoli autorizzativi, sversavano direttamente sul terreno i rifiuti industriali prodotti, con conseguente inquinamento dei corsi d’acqua e delle aree circostanti. Tutte le verifiche sono state effettuate insieme al personale dell’Arpa di Agrigento, al quale però non è stato assegnato alcun premio per l’attività svolta. Forse per dimenticanza o distrazione.
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