ecco come cambierà la mobilità in città entro il 2034 – .

In quelle mille pagine è scritto come si muoveranno i messinesi da qui al 2034. Dieci anni per capire se questa città avrà una visione europea anche della propria mobilità e/o se preferirà rimanere vicina alle sue abitudini tradizionali. In centro vinceranno l’auto o i mezzi pubblici? Molto dipenderà dall’offerta ATM, ma altrettanto importante sarà stato avere uno strumento di pianificazione, approvato (finalmente) a sette anni dalla sua obbligatorietà e a quasi 4 anni dall’inizio della sua attuazione.

Con 18 voti favorevoli, 11 contrari e un astenuto, il consiglio comunale ha votato favorevolmente il piano urbano per la mobilità sostenibile. Hanno votato favorevolmente i 13 consiglieri che sostengono il sindaco Basile, i tre del Pd e anche i due presenti di Ora Sicilia. Contrari il resto del centrodestra e il variegato gruppo Misto. Si è astenuto il consigliere Buonocore.

Il PUMS si integra con il piano generale del traffico urbano e introduce in maniera complementare il quadro generale degli interventi che riguardano in particolare le aree pedonali e le piste ciclabili, nonché una serie di azioni necessarie per aumentare la sicurezza stradale, in particolare in prossimità delle scuole. In termini ancora più concreti, si tratta dell’atto attraverso il quale viene “autorizzata” l’area pedonale di viale San Martino, attualmente compresa tra via Santa Cecilia e piazza Cairoli ma che potenzialmente potrebbe arrivare fino a Villa Dante. Ma uno degli emendamenti che il Pd è riuscito a far votare impegna l’amministrazione a non oltrepassare viale Europa prima del primo monitoraggio del Piano che avverrà tra due anni.

Gli altri emendamenti alla delibera (non al Piano stesso) predisposti da Antonella Russo riguardano proprio il monitoraggio che dovrà passare dall’Aula dopo aver sentito anche le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti. E poi la riduzione ai soli asili nido ed elementari, le zone a traffico limitato scolastiche e, infine, la Camera ha chiesto passaggi più protetti (i passaggi del castello) nelle strade principali.

Le notizie

Per chi viaggia a piedi la novità riguarda le aree pedonali. Quella che ha il suo cuore in Viale San Martino. “Bloccata”, forse, fino a viale Europa per due anni (per andare oltre bisognerebbe spostare il tram al centro della strada con una spesa oggettivamente superflua), la questione della chiusura di via I Settembre e del tratto al traffico dovrà essere affrontato di petto. a valle del Viale. Dopo che l’esperimento ha deluso tutti, anche qui saranno necessari interventi strutturali per adeguare l’area al piano.

Altro punto interessante della mobilità pedonale saranno le piazze comunitarie. Luoghi di socializzazione che strizzano l’occhio alla mobilità e ai servizi. Sono state individuate 47 aree prevalentemente periferiche che dovranno essere dotate, tra le altre cose, di spazio pedonale, fontane pubbliche, servizi igienici, rastrelliere per biciclette e WiFi gratuito.

Il lavoro sulla mobilità ciclistica è già iniziato da tempo. Altri tre progetti per avvicinare la pista del centro città (quella che parte da Villa Dante) alla pista del lungomare (che sarà prolungata fino alla zona del lago) sono stati aggiudicati e i contratti verranno firmati a settembre. Fermo restando che, in parte, ricadono in ambiti legati alla realizzazione del Ponte. Il PUMS comprende circa 100 km di binari con linee principali nella zona “difesa” e linee secondarie, che portano dai centri abitati alle direttrici principali, in zona mista al traffico automobilistico.

C’è poi il tema del TPL e della sicurezza stradale. La valorizzazione del tram è un passo fondamentale. La novità sarebbe l’idea dei semafori intelligenti agli incroci, anche per i pedoni. Guadagneresti fino a 10 minuti sul viaggio totale. Il progetto PUMS prevede diverse 30 zone nel centro, ma non un’intera città a 30 km orari. Ai confini di queste zone il limite salirebbe a 40 km/h, rimanendo a 50 sulle grandi direttrici. 30 zone che coinciderebbero con le tanto discusse zone a traffico limitato, già introdotte dal PGTU. Quelle scolastiche prevedono che venga sospesa la circolazione attorno agli istituti, negli orari di ingresso e di uscita, con l’introduzione, nelle vicinanze, di luoghi di “raccolta” per gli studenti che verrebbero accompagnati all’ingresso con un servizio dedicato. Questo per evitare il caos in quelle ore di punta. Ma parliamo pur sempre del Messina che vedremo nel 2034.

 
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