Australiani, francesi, tedeschi e canadesi in fila per acquistare Torino Porta Nuova e altre 13 stazioni italiane – Torino News – .

Mezzo mondo è in coda per l’arrivo di Torino Porta Nuova e di altre 13 grandi stazioni ferroviarie italiane. Ovviamente non parliamo dei binari ma degli spazi commerciali: gallerie commerciali e ristoranti che attraversano ogni anno milioni di passeggeri e che sono ufficialmente in vendita già da qualche mese.

È sul mercato, per la precisione Grandi stazioni di vendita al dettagliola società che gestisce le 14 maggiori stazioni ferroviarie italiane e che attualmente è controllata dal fondo francese Antin (65%) con il fondo Icamap (23%) e Gruppo Borletti (11%). Al di là Torino Porta Nuova questi sono, nel dettaglio, i stazioni di Milano, Venezia (Santa Lucia e Mestre), Verona, Genova (Brignole e Piazza Principe), Bologna, Firenze, Roma (Termini e Tiburtina), Napoli, Bari e Palermo. Un’operazione che, secondo le stime, dovrebbe chiudersi ad una cifra compresa tra 1 e 1,5 miliardi di euro rispetto ai 953 milioni di euro pagati nel 2016 dall’attuale proprietà per rilevare Grandi Stazioni Retail da Ferrovie dello Stato ed Eurostations.

Ora la corsa per conquistare questo “tesoro” è entrata nella fase decisiva. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, l’advisor Ubs ha ricevuto tre offerte non vincolanti, tutte provenienti dall’estero. Questo sarebbe il fondo australiano Macquariedei francesi di Zona dell’altare e di un “tandem” composto da Omeri (il fondo pensione dei dipendenti comunali dell’Ontario, Canada) e da Dws (gruppo Banca tedesca). Le altre società (svedesi, arabe e qatariote) che negli ultimi mesi sembravano interessate all’affare sembrano quindi essersi ritirate dai giochi.

 
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