quello dello spritz e quello dei braccianti (senza un braccio) – Il Caffe – .

Latina, la mattina di lunedì 17 giugno, un bracciante indiano è stato l’ennesima vittima del caporale pontino.

Immagina, come ogni mattina, di sentire in lontananza il rumore del camion della raccolta differenziata o quello del tuo corriere di fiducia che entra nella tua strada di casa per raccogliere la spazzatura o per consegnarti l’ordine che desideri da giorni. Ma questa volta, invece di svuotare i bidoni o suonare il citofono per la raccolta, scarica a terra un uomo, senza braccio. Non preoccuparti, non l’ha perso, è in una cassetta della frutta accanto a lui.

Questo è quello che è successo lunedì 17 giugno, a Borgo Santa Maria, nell’agro pontino.

Un bracciante agricolo di nazionalità indiana, “uno dei tanti”, come più di uno direbbe, si ferisce con la macchina tagliafieno. Si taglia un braccio e subisce un’altra serie di fratture.

La situazione è fuori controllo. Il problema non è come aiutarlo o chi allertare. La cosa più urgente è sbarazzarsene, da allora lavora senza contratto regolare.

Ecco perché il trentenne e la moglie vengono caricati su un minibus a nove posti, per ordine del datore di lavoro, e scaricati vicino a casa loro.

Il bene si ritaglia un piccolo spazio: la foto dell’arto amputatoscattata da un collega di lavoro, raggiunge la Flai-Cgil di Latina e Frosinone. L’uomo viene trasportato in eliambulanza a Roma.

Tutto e ‘bene quel che finisce bene! Oppure va tutto bene, cosa non ci riguarda?

Lo hanno definito un “incidente sul lavoro”. Lo è, infatti. Ma prima ci sono molte altre cose.

Quanto è bella l’Italia!

L’Italia del Made in Italy, del buon vino e della frutta fresca, dei prodotti DOP e della dieta mediterranea. È un peccato che i giovani italiani non vogliano andarci a diventare agricoltori. COSÌ la manodopera va trovata altrove e conviene!

Sempre che io possa arrivare in Italia, da molto, molto lontano. D’altro canto c’è molta concorrenza. Nel frattempo potranno anche partire: i fortunati che arriveranno avranno un trattamento speciale.

Anche lunedì 17 giugno, un barcone carico di migranti si capovolge al largo delle coste calabresi. Ne parliamo “strage di bambini” perché 26 morirono nel naufragio.

Dopo alcune ore, a sud di Lampedusa viene fornita assistenza ad un barcone proveniente dalla Libia: 10 morti, soffocati nella stiva della barca allagata.

Tutto questo a due giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato.

In risposta a questa notizia, Gli italiani si permettono di non andare a votare.

D’altronde se lo chiedeva già Oriana Fallaci nel suo libro “Interviste alla storia”:

“La storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta?

È un vecchio dilemma (…) È anche una vecchia trappola nella quale è molto pericoloso cadere”.

Lo sgomento è lo stesso guardando la sede

Camminare, vivere, si ha l’impressione che ci siano due latine: quello provinciale, fatto di spritz, ricariche con unghie lunghissime, scie di profumo e buon vivere.

E quella del sottobosco, sempre più fitto e vorace, che si nutre dell’ mancanza di cultura, istruzione, sicurezza, integrazione e travolge come mai prima d’ora.

E se davanti ad una torta buonissima pochi la mangiano e gli altri guardano, come può essere il sentimento comune?

Forse come nello stato di natura teorizzato dal filosofo Thomas Hobbes, in cui è guerra di tutti contro tutti. E, quando le persone sono in guerra, le cose non cambiano.

Nessuno può dirsi esentenemmeno le autorità ecclesiastiche che potrebbero fare molto di più.

“Pensa se questo è un uomo.”

Immaginate, come ogni mattina, di sentire in lontananza il rumore del camion della raccolta differenziata o quello del corriere che entra nella strada di casa. Invece di svuotare i bidoni o suonare il citofono per la raccolta, scarica a terra un uomo, senza braccio.

Aiuteresti o ti sposteresti un po’ oltre?


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