il sindaco di Savona firma un’ordinanza – .

Savona. “Visti i sempre più frequenti avvistamenti di cinghiali sia nelle zone abitate che fuori dal centro e dato che la loro presenza è indotta anche dal fatto che vengono alimentati in modo incontrollato” ricordiamo che “è vietato a chiunque fornire cibo e rifiuti alimentari ai cinghiali e a tutti gli animali selvatici”.

È questo il contenuto principale dell’ordinanza firmata questa mattina dal sindaco di Savona, Marco Russo, che fa riferimento al regolamento comunale sulla convivenza civile, che prevede già il divieto di dare cibo agli animali selvatici per motivi igienici o quando ciò crea disturbo . o molestie, nonché della legge 221 del 2015 e dell’ordinanza del Commissario Straordinario per la Peste Suina che eleva a sanzione penale l’alimentazione dei cinghiali.

Ora, però, visto il fenomeno della peste suina e visto che ogni giorno vengono segnalate persone sorprese a dare da mangiare a cinghiali, soprattutto nella zona del Letimbro e nel tratto di spiaggia ad esso adiacente, il sindaco ritiene opportuno un nuovo e più incisivo provvedimento.

Dare o lasciare cibo, si sottolinea, infatti, nell’ordinanza comporta “un potenziale pericolo per l’incolumità dei bagnanti e dei fruitori del lungomare situato a pochi metri di distanza”. Non solo, la presenza di questi animali nel centro cittadino costituisce una fonte di pericolo permanente per tutti gli utenti della strada e favorisce la penetrazione degli animali nel contesto urbano.

L’ordinanza, infine, ricorda ai cittadini e ai proprietari terrieri il dovere di “mantenere il terreno pulito e libero dalle erbacce” e dà mandato alla polizia locale di far rispettare la disposizione.

“Oltre ad emanare il provvedimento odierno, che, lo ricordiamo, richiama un divieto già in vigore – dichiara il sindaco Russo – il Comune vieta da tempo l’accesso all’alveo del fiume Letimbro per evitare interferenze tra cinghiali con i loro cuccioli e cani o persone e inoltra le numerose segnalazioni che riceviamo dai cittadini al Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale. Ricordiamo infatti che la questione è di competenza della Regione che è l’unico soggetto che deve provvedere alla regolamentazione e gestione del fenomeno. A tal fine oggi abbiamo chiesto formalmente al Settore Fauna e al suo Nucleo regionale di sorveglianza faunistico-ambientale di intervenire per ristabilire le condizioni di sicurezza all’interno del contesto urbano”.

 
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