Sequestrati oltre 22mila litri di gasolio – .

Quasi 23mila litri di gasolio non conforme stavano per essere immessi in consumo in due impianti di distribuzione a Gela e Niscemi. Pericolo scongiurato grazie all’intervento del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta e degli agenti dell’Agenzia delle Dogane che hanno sequestrato nelle scorse ore l’ingente quantitativo di carburante. L’operazione è stata avviata nell’ambito dei servizi dedicati al contrasto delle frodi nel settore delle accise e delle altre imposte dirette sulla produzione e sul consumo. Le Fiamme Gialle di Gela e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Porto Impedocle hanno puntato i riflettori sugli operatori che presentano rilevanti segnalazioni di rischio in relazione ai fenomeni illeciti più diffusi come la miscelazione illegale di prodotti energetici.
Obiettivo dei militari è impedire la circolazione di carburante adulterato con solventi e oli vegetali usati, a danno di automobilisti e autotrasportatori. Dai serbatoi sono stati prelevati campioni di gasolio per accertarne il punto di infiammabilità grazie al supporto del laboratorio mobile e del laboratorio chimico dell’agenzia delle dogane di Palermo. Le analisi hanno consentito di individuare immediatamente tutte le specifiche fisiche, merceologiche e ambientali del prodotto. Le indagini hanno confermato, in entrambi i casi, che il carburante non era conforme alle specifiche commerciali previste.
In particolare, il punto di infiammabilità del gasolio, che non deve essere inferiore a 55 gradi per minimizzare il rischio di formazione di miscele infiammabili nei depositi di stoccaggio, è risultato inferiore a 40 gradi. Oltre al sequestro del gasolio non conforme, sono state denunciate alla Procura di Gela due persone accusate di frode nell’esercizio del commercio. Per contrastare le frodi, ogni anno in Italia l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza effettuano migliaia di controlli sui carburanti prelevati dagli autodistributori e dai depositi commerciali e fiscali per accertarne la conformità: un prodotto di scarsa qualità infatti, anche se non non genera immediatamente anomalie di funzionamento delle autovetture, produce, nell’uso prolungato, effetti negativi sugli ingranaggi del motore e aumenta le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti stabiliti dalle normative europee per la tutela dell’ambiente.

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Quasi 23mila litri di gasolio non conforme stavano per essere immessi in consumo in due impianti di distribuzione a Gela e Niscemi. Pericolo scongiurato grazie all’intervento del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta e degli agenti dell’Agenzia delle Dogane che hanno sequestrato nelle scorse ore l’ingente quantitativo di carburante. L’operazione è stata avviata nell’ambito dei servizi dedicati al contrasto delle frodi nel settore delle accise e delle altre imposte dirette sulla produzione e sul consumo. Le Fiamme Gialle di Gela e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Porto Impedocle hanno puntato i riflettori sugli operatori che presentano rilevanti segnalazioni di rischio in relazione ai fenomeni illeciti più diffusi come la miscelazione illegale di prodotti energetici.

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Obiettivo dei militari è impedire la circolazione di carburante adulterato con solventi e oli vegetali usati, a danno di automobilisti e autotrasportatori. Dai serbatoi sono stati prelevati campioni di gasolio per accertarne il punto di infiammabilità grazie al supporto del laboratorio mobile e del laboratorio chimico dell’agenzia delle dogane di Palermo. Le analisi hanno consentito di individuare immediatamente tutte le specifiche fisiche, merceologiche e ambientali del prodotto. Le indagini hanno confermato, in entrambi i casi, che il carburante non era conforme alle specifiche commerciali previste.

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In particolare, il punto di infiammabilità del gasolio, che non deve essere inferiore a 55 gradi per minimizzare il rischio di formazione di miscele infiammabili nei depositi di stoccaggio, è risultato inferiore a 40 gradi. Oltre al sequestro del gasolio non conforme, sono state denunciate alla Procura di Gela due persone accusate di frode nell’esercizio del commercio. Per contrastare le frodi, ogni anno in Italia l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza effettuano migliaia di controlli sui carburanti prelevati dagli autodistributori e dai depositi commerciali e fiscali per accertarne la conformità: un prodotto di scarsa qualità infatti, anche se non non genera immediatamente anomalie di funzionamento delle autovetture, produce, nell’uso prolungato, effetti negativi sugli ingranaggi del motore e aumenta le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti stabiliti dalle normative europee per la tutela dell’ambiente.

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