Scuola, autonomia differenziata, Flc Abruzzo Molise “Non ci fermeremo a cancellarla” – .

Scuola, autonomia differenziata, Flc Abruzzo Molise “Non ci fermeremo a cancellarla” – .
Scuola, autonomia differenziata, Flc Abruzzo Molise “Non ci fermeremo a cancellarla” – .

CAMPOBASSO – Autonomia differenziata, il provvedimento del Governo che incide sul nuovo assetto gestionale delle Regioni poi convertito in legge ha aperto un’ampia mobilitazione del partenariato locale. La Flc Cgil Abruzzo Molise non ha dubbi nel considerare la giornata di votazioni di ieri in Parlamento una brutta giornata per le scuole italiane e non esita ad annunciare che lavorerà per annullarla.

“Oggi è una brutta giornata per la scuola italiana e per le istituzioni pubbliche del sapere – sottolinea la Flc Cgil-Abruzzo Molise. Con l’autonomia differenziata si realizza un disegno secessionista che disperde la coesione sociale e territoriale che sono alla base della nostra Repubblica.

Finora lo Stato aveva competenza esclusiva sul sistema scolastico, da domani le norme generali sull’istruzione potranno essere completamente devolute alle Regioni sulla base di intese. Un’autonomia alla cartadove ognuno sceglie cosa portare.

Tutto questo avverrà senza risorse, penalizzando non solo le regioni del Sud ma anche le aree interne e la periferia. Il nostro diventerà un Paese a 20 velocità nell’istruzione, con l’aumento delle disuguaglianze territoriali anche all’interno della stessa Regione.

Il DDL prevede funzioni, tra le regole generali, che non hanno alcun costo e che possono essere trasferite alle Regioni a prescindere dalla Lep: la ridefinizione dei curricoli nei diversi gradi di scuola; la revisione dei criteri di formazione delle classi; la revisione dei criteri e dei parametri per la determinazione complessiva dell’organico; fino agli orari e alla strutturazione dell’anno scolastico, alla formazione e al reclutamento dei docenti, all’autonomia scolastica e agli organi collegiali.

Una balcanizzazione dei diritti inaccettabile e un danno irreparabile soprattutto per gli studenti, perché privare lo Stato centrale di queste competenze fondamentali è in contrasto con gli articoli 33 e 34 della Costituzione sull’universalità dei diritti e sul rispetto delle libertà, compresa quella di insegnamento.

Ci sono Regioni che intendono arrivare alla stipula di contratti collettivi regionali, con una riedizione delle gabbie salariali e un arretramento sul versante dei diritti dei lavoratori, con l’obiettivo di una progressiva privatizzazione del sistema scolastico pubblico, analogamente a quanto sta accadendo nel sistema sanitario. Tutto ciò vale anche per la ricerca scientifica e quindi per l’Università e la Ricerca dove la competenza delle Regioni a competere diventa esclusiva con ricadute imponderabili sulle Università e sugli Enti di ricerca pubblici.

Crediamo che l’autonomia differenziata possa peggiorare il sistema educativo sia in Abruzzo che in Molise, come abbiamo ribadito con le tante iniziative che abbiamo realizzato in questi mesi, ad esempio il Camper dei Diritti, con cui abbiamo girato le nostre regioni parlando con migliaia di persone. di persone, convinte che la conoscenza unisca il Paese. Molti lavoratori, studenti e pensionati ci hanno dimostrato il loro sostegno e la loro avversione a questa riforma scellerata, motivo per cui non ci fermeremo. Crediamo che ci siano in gioco valori e diritti che non possono essere svenduti e utilizzeremo quindi tutti gli strumenti democratici per cancellare questa vergogna”.

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