«Abbiamo fame di giovani» – .

«Abbiamo fame di giovani» – .
«Abbiamo fame di giovani» – .

CREMONA – Con il ballottaggio alle porte, Andrea Virgilio chiama a raccolta anche i suoi per gli ultimi appuntamenti elettorali. Oggi in particolare sono stati i sindaci di Pavia e Bergamo, freschi di elezione al primo turno nelle rispettive città, a manifestare il loro sostegno al candidato del centrosinistra. Il tema scelto per il dibattito moderato dal direttore del quotidiano La Provincia Paolo Gualandris è quello delle politiche giovanili, con un focus particolare sulla sfida degli atenei che i due capoluoghi lombardi affrontano da anni.

«Le città che non investono in formazione – ha esordito la bergamasca Elena Carnevalisono quelli che hanno meno possibilità di vincere le sfide che ci attendono: attrattività e competitività. Bergamo ha avuto la capacità di diventare una città internazionale catturando il vento che gli studenti portano nel tessuto sociale delle città”. Non ha un accenno di paura il giudizio del sindaco di Bergamo sulle sfide poste dalla popolazione giovane in città: «Abbiamo fame di giovani. Sarà grazie a loro, a uno sguardo che passa attraverso le loro lenti, che potremo cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione e di un mondo in continua e rapidissima trasformazione”.

Il pubblico che ha seguito l’incontro questo pomeriggio in Largo Boccacino davanti alla sede elettorale di Andrea Virgilio

E se Carnevali punta sull’attrattiva è proprio così Michele Lissianuovo sindaco di Pavia, per completare il quadro soffermandosi su un altro aspetto centrale: «Dobbiamo pensare anche a come trattenere gli studenti nei nostri territori, sapendo intercettare i bisogni e le esigenze dei giovani. La qualità dell’insegnamento non è l’unico fattore che pesa sulla scelta dei nostri ragazzi, la parte del leone spesso la fa la qualità della vita e l’offerta culturale delle città”.

Lissia scardina anche la retorica secondo la quale la vita universitaria farebbe precipitare i residenti nell’incubo della pessima vita notturna. «Ciò che troppo spesso manca è l’ascolto: i giovani hanno bisogni di svago e di aggregazione che vanno rispettati e tollerati. Allo stesso modo i residenti chiedono tranquillità e sicurezza: il ruolo di un buon amministratore è quello di bilanciare innanzitutto gli interessi di tutti nel dialogo tra le parti”. Ma cosa contribuisce a definire una buona qualità di vita per gli studenti universitari? Lissia risponde senza esitazione «Aggregazione, partecipazione, sport e cultura sono gli elementi che fanno la differenza».

Un’offerta trasversale a cui guarda anche Virgilio a Cremona: «Non credo molto ai dipartimenti tematici per i giovani: per me le politiche che li riguardano sono trasversali e parlano del presente e del futuro delle nostre città». Ciò che serve, per il vicesindaco uscente, è ascolto e coinvolgimento: «I ragazzi ci hanno chiesto spazi di studio, ma di fondo c’è il bisogno di aggregazione, di incontrarsi, di creare nell’incontro. E noi vogliamo muoverci in questa direzione, promuovendo un associazionismo diffuso e concedendo spazi di autogestione”. Questo perché ci siamo resi conto che a Cremona i giovani hanno un modo estremamente privato e ‘nascosto’ di vivere la socialità. L’obiettivo della nostra amministrazione sarà quello di aprire le porte a un modo pubblico di vivere la città”.

 
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