«Votare Nargi significa esporre la città al rischio di un nuovo commissario, lo dicono i fatti. I voti in tasca non li ha nessuno, tantomeno Genovese”

Giancarlo Giordano, tra pochi giorni gli avellinesi saranno chiamati alle urne per il ballottaggio ma prima di tutto vorrei chiederle un commento sulle elezioni europee che hanno dato alla sinistra e al campo progressista un grande risultato. Soprattutto al Sud

«Sì, è vero, i sondaggi hanno fornito dati politici molto confortanti per le forze del campo progressista che ad Avellino raggiungono percentuali complessive vicine al 50 per cento. In termini generali osserviamo che al Sud le forze governative sono minoritarie e questo mi sembra un dato molto importante, che restituisce forza e ragione alla lotta contro questo governo di falsi patrioti. Per il resto il verdetto dei sondaggi ci dice che siamo sulla strada giusta, che il Paese è contendibile”

Ovviamente i dati delle elezioni europee non sono stati confermati a livello amministrativo, ma non c’è dubbio che il centrosinistra ha ottenuto un ottimo risultato al primo turno e Antonio Gengaro ne è uscito molto rafforzato

«Non può esserci coincidenza tra il risultato delle elezioni europee e quello delle amministrative, dove entrano in gioco mille variabili. Se poi, come nel caso di Avellino, la geografia politica è caratterizzata dalla presenza di blocchi civici costruiti sull’indistinto, allora è inevitabile che parti significative del consenso ottenuto dai partiti a livello europeo finiscano per frammentarsi sul piano europeo. livello amministrativo. Ciò premesso, se non ci sono dubbi sulla portata del risultato ottenuto dal centrosinistra a sostegno di Antonio Gengaro, non possiamo, ora che mancano pochi giorni alla fine di questa campagna elettorale, evitare di porre l’accento il clima che abbiamo vissuto nelle ultime settimane. È stata una brutta, pessima campagna elettorale, perché inevitabilmente condizionata da quanto accaduto negli ultimi mesi, perché Laura Nargi ha deciso di assecondare le sue ambizioni nonostante l’interesse della comunità”

Spiega per favore

«Sulla città pesa un macigno che Laura Nargi avrebbe voluto togliere dal dibattito pubblico. Il sindaco di cui è stata vice per cinque anni è agli arresti domiciliari e lei è indagata per gli stessi reati, presunti reati gravissimi che entrambi avrebbero commesso nell’esercizio delle rispettive funzioni. Avrebbe potuto e dovuto attendere pazientemente il verificarsi degli eventi, l’esito delle indagini, senza cedere a questa eccessiva ambizione. Allora avrebbe potuto fare domanda per qualsiasi cosa. Votare Nargi è un’avventura, significa esporre la città al rischio di ulteriori amministrazioni e questo non lo dice Giancarlo Giordano, non lo dice Antonio Gengaro, ma lo dicono i fatti”

Ecco, il confronto in piazza Libertà tra i due candidati è stato annullato per l’indisponibilità di Laura Nargi a rispondere ad eventuali domande relative all’inchiesta Dolce Vita, alle prove emerse e alla sua condizione di indagata. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, che avrebbe dovuto moderare, ha declinato l’invito quando lo staff di Nargi ha chiesto l’invio di una posta elettronica certificata con la quale avrebbe dovuto accettare le condizioni poste

«È addirittura difficile commentarlo, siamo di fronte ad una totale assenza di cultura democratica. Se Laura Nargi teme le domande scomode è perché si è messa nella condizione di doverle temere, dopodiché ha deciso di candidarsi e, quindi, il suo dovere è rendere conto. Ti confesso che quando Antonio Gengaro mi disse che l’avresti sfidata, io subito risposi che non avresti mai accettato. Così è stato. Non solo per quelle domande alle quali non può rispondere ma perché non poteva accettare alcuna discussione, non solo sulla questione morale e sulle prove emerse dall’inchiesta, ma su tutto il resto. Sulle politiche sociali, sul bilancio, sulle dogane e sul centro autistici, sugli impianti sportivi, sulla mobilità, sulle politiche ambientali. Laura Nargi non dice niente e non lo dice nemmeno benissimo»

Lunedì Elly Schlein ha fatto il tutto esaurito, una piazza bellissima che ad Avellino non si vedeva da tempo

«Una piazza rigeneratrice, che ha rimesso in moto energie ed entusiasmo, che ha restituito agli avellinesi la speranza concreta di potersi presto ritrovare a vivere in una città con orizzonte. Per un anno ci hanno accusato, e anche parte della stampa, di parlare solo di programma, di fuffa, di non riuscire a trovare una sintesi del candidato sindaco. E invece eravamo impegnati a disegnare un’idea di città, lo abbiamo fatto studiando, approfondendo, coinvolgendo le migliori competenze e i cittadini questo lo hanno capito, visto il risultato ottenuto al primo turno. Il centrosinistra è forte e solido perché è unito soprattutto nel merito delle proposte. La piazza di lunedì è la migliore risposta agli haters assoldati dall’altra parte, all’arroganza di chi ha fatto campagna elettorale, appunto, con i soldi pubblici. Perché è qui che siamo arrivati. Dicono che il problema di Antonio Gengaro è che non ride, ma cosa c’è da ridere?

Rino Genovese ha detto che sosterrà Laura Nargi

«Stiamo parlando dello stesso Genovese che ha attaccato frontalmente Gianluca Festa, descrivendo una città morente tra luci e feste, da cui i giovani continuano a fuggire per non tornare, la cui attività è in ginocchio, isolata dal mondo? Lo stesso che un mese fa diceva che avrebbe vinto al primo turno? Lo stesso che in piazza Verdi, non più tardi di dieci giorni fa, ha attaccato Laura Nargi proprio sulla questione morale, sulla sua condizione di indagata, denunciandone l’inadeguatezza e l’arroganza? Potremmo finirla qui. Il punto, semmai, è un altro”.

Quale?

«Conosco incontri a Roma dove sono stati definiti i termini dell’accordo ma che però restano sconosciuti. Evidentemente sono indicibili e se così non fosse sarebbe giusto che i diretti interessati svelassero il mistero, anche per capire se c’è di mezzo il vicesindaco. Forse gli avellinesi vogliono sapere chi sarà chiamato a sostenere o sostituire Laura Nargi, che si professa di centrosinistra ma poi stringe accordi con la Lega per restare al potere. Non credo che verranno ripagati da questa scelta, nessuno ha in tasca i voti degli avellinesi”

Ottimista?

“Si assolutamente. La città lo ha capito e lo dimostrerà alle urne”

Qual è la differenza tra te e loro?

«Guardiamo Avellino come una comunità che ha bisogno di cure, che ha bisogno di ritrovare se stessa e rimettersi in cammino verso l’orizzonte del futuro, una città in cui nessuno deve essere lasciato indietro, guardiamo al Comune come alla casa di tutti gli avellinesi, una casa di vetro. Guardano Avellino come un villaggio di vacanze. Ma domenica e lunedì saremo chiamati a eleggere il prossimo sindaco che dovrà governare il capoluogo irpino, non il nuovo capovillaggio”.

Grazie

“A lei”

 
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