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Il peggio (forse) è passato – .

Il peggio (forse) è passato – .
Il peggio (forse) è passato – .
The president of Confindustria Verona, Raffaele Boscaini

Quasi 4 aziende su 10 hanno dichiarato di aver investito in questa tecnologia

Nel primo trimestre del 2024 la produzione industriale veronese ha registrato il quinto calo consecutivo, con un decremento del -3,78% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, anche se la situazione economica resta difficile, dai dati previsionali sembra che il trend sia sul punto di cambiare, con la prospettiva di una crescita moderata pari a +0,69 per il trimestre successivo.

Anche la capacità produttiva è diminuita: il 62% delle aziende la dichiara normale o soddisfacente, rispetto all’82% del trimestre precedente.
Vendite in calo su tutti i mercati.

Segno meno, infatti, anche per le vendite extra-UE -2,6%. Sul mercato interno si registra una variazione negativa del -3,36% e sono invece ancora una volta le vendite verso i mercati europei a risentirne di più -5,04% (-3,7% nella precedente rilevazione).

La debolezza del mercato europeo e ora anche il calo delle esportazioni extra-UE incidono in modo significativo sugli ordini che si confermano in trend negativo -5,03% (-3,7% nella rilevazione precedente).

Prospettive lavorative a medio-lungo termine per il 70% delle aziende.

Prosegue il calo dei prezzi che nel primo trimestre segnano il -1,76% per le materie prime e il -1,25% per i prodotti finiti.

Fatturato stabile o in aumento per il 78% delle aziende di servizi.

“Il quadro dell’andamento economico della nostra manifattura – ha commentato Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona – non è certo dei più rosei.

Anche se le prospettive ci danno la speranza che il peggio sia passato.

Tuttavia, il rischio peggiore di fronte a questi numeri è quello di restare fermi e aspettare che la situazione migliori.

Per questo nella nostra ultima indagine abbiamo voluto capire quanto le nostre aziende guardano al futuro e lo abbiamo fatto concentrandoci sull’AI.

Quasi quattro aziende su dieci hanno dichiarato di aver già investito o di voler investire in tecnologie di intelligenza artificiale nel prossimo futuro, aspettandosi tra i benefici un miglioramento dell’efficienza e della produttività, una riduzione dei costi e degli errori.

Diverse aziende – ha aggiunto – pensano anche che l’intelligenza artificiale possa avere impatti diretti sul lavoro da un lato migliorandone la qualità e dall’altro riuscendo a sostituire alcune mansioni.

Sappiamo tutti quanto sia sempre più difficile la ricerca di persone, anche l’ultimo rapporto Veneto della Banca d’Italia ha evidenziato come il calo demografico inciderà sulla produttività.

A Verona sappiamo che più di un quarto delle aziende della provincia ha bisogno di assumere nuovo personale per far fronte al naturale turnover dovuto ai pensionamenti.

Il fatto che le aziende si stiano quindi orientando con grande apertura verso l’AI pianificando investimenti è sicuramente un fattore positivo.

Ci aspettiamo – conclude – che non appena entrerà in vigore anche il piano Transition 5.0 ci possa essere un’ulteriore spinta agli investimenti.

Quindi, se i numeri non ci mostrano ancora una situazione in miglioramento, abbiamo tutti i segnali di un tessuto vivace e attivo”.

 
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