Milano, 28 giugno 2024 – Il trend in calo dei lavoratori autonomi nel commercio e nell’artigianato. I dati pubblicati dall’Osservatorio autonomo dell’Inps, aggiornati al 2023, mostrano praticamente ovunque una riduzione dei numeri sia rispetto al 2022, sia facendo un confronto con 10 anni fa, nel 2014, quando la congiuntura economica era segnata anche dalla grande crisi globale.
Per quanto riguarda gli artigiani, nel 2023 il numero medio annuo degli iscritti all’INPS è stato di 263.158 rispetto ai 275.763 del 2022 e circa 50 mila in meno rispetto ai 314.831 del 2014. In un anno sono quindi 12.600 gli artigiani in meno a livello regionale, circa il -4,5%. Tra le province, in valore assoluto i cali maggiori si registrano a Milano (-4.455), Bergamo (-1.602) e Brescia (-1.600), ma in termini percentuali la riduzione maggiore si è verificata nel mantovano (-6% nel 2023 rispetto al 2022) e nella provincia di Varese (-5%). Il calo dipende dalla combinazione di chiusure e numeri di aperture che non bastano a compensare i pensionamenti.
Gli “storici” resistono
Se guardiamo i dati regionali lombardi, nel 2023 si contavano solo 6.355 artigiani con uno o due anni di attività alle spalle, un numero drasticamente ridotto rispetto ai 16.021 del 2022, che rappresentavano il record negativo degli ultimi dieci anni. Significa essenzialmente questo negli ultimi due anni sono stati pochissimi ad aver intrapreso questa attivitàmeno della metà di quelli dello scorso anno.
ResisteInvece, che ha più di 20 anni di attività: sono 135.895 gli artigiani lombardi con questa storicità, più della metà del totale. Un segnale positivo in termini di consolidamento di queste attività e mantenimento del know how, ma che va accompagnato con un ricambio generazionale che non sta avvenendo. Questa tendenza è confermata anche se guardiamo alle classi di età: sono 25.106 gli artigiani under 35 (erano 30.246 nel 2022, 44.855 nel 2014), con una prevalenza di collaboratori (20.319).
Problemi di genere
Al contrario, gli over 55 sono 106mila, il numero più alto degli ultimi 10 anni (erano 81.596 nel 2014): quasi 100mila sono proprietari. Sono poche le donne artigianeIn tutta la Lombardia sono 55.510, -8mila rispetto a 10 anni fa: 20mila hanno più di 55 anni, in crescita anche in questo caso; nemmeno 6mila hanno meno di 35 anni.
Il rapporto uomo-donna nel commercio è diversodove gli autonomi rappresentano circa il 30% dei 299 mila lavoratori totali. Anche in questo caso si registra un calo rispetto al 2022 e, in generale, rispetto agli ultimi 10 anni: basti pensare che nel 2014 il numero medio annuo di commercianti iscritti all’INPS era di 324 mila.
Negli ultimi due anni, tra le province Bergamo, Cremona, Mantova e Pavia hanno registrato riduzioni superiori all’1%, mentre in controtendenza Milano, dove si contano 477 commercianti in più. Rispetto al 2014, in questo settore sono 24mila i lavoratori autonomi iscritti all’Inps in meno, con cali del 14% nel mantovano, del 15% nel pavesee oltre il 12% a Lodi, Varese e Sondrio. Solo 21.626 sono iscritti da 1 o 2 anni, così come sono solo 37mila gli under 35 rispetto ai 124mila over 55.
Il nodo dei collaboratori
Nella maggior parte dei casi dei casi, i commercianti sono i titolari (275mila, numero che rimane stabile rispetto al 2022), mentre mancano i collaboratorisolo 24 mila in tutta la Lombardia (almeno quelli iscritti all’Inps), contro i 36 mila del 2014. La metà dei collaboratori ha più di 50 anni, segno che il settore offre un’opportunità di lavoro a chi è prossimo alla pensione.
Aumenta rispetto agli ultimi cinque anni il numero delle donne titolari di attività commerciali, poco più di 87mila iscritte all’Inps (media annua): di queste, oltre 47mila hanno più di 50 anni. Sono però poche le under 35 che svolgono questo lavoro, 10mila contro le 13mila e 500 di 10 anni fa.
