Si consolida la vocazione energetica di Livorno e Piombino, futura Hydrogen Valley – .

Si consolida la vocazione energetica di Livorno e Piombino, futura Hydrogen Valley – .
Si consolida la vocazione energetica di Livorno e Piombino, futura Hydrogen Valley – .

LIVORNO – A poco più di quindici giorni dal G7 italiano, in cui è stata ribadita la centralità del piano Mattei e la necessità di un maggiore impegno per lo sviluppo dell’Africa, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, si è recato a Bruxelles per firmare un importante protocollo d’intesa con il porto di Damietta. Lo leggiamo in una nota dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale.

L’obiettivo è consolidare il ruolo di Livorno e Piombino come canali privilegiati per la comunicazione traffico energetico nella regione euromediterranea.

Una strategia, quella adottata da Guerrieri, che era già stata anticipata un mese fa in occasione dell’ultimo tavolo convocato nella sede dell’AdSP, a Palazzo Rosciano, per parlare della crisi del Mar Rosso e dell’impatto che stava avendo sulle dinamiche imprese nazionali.

“La tensione mediorientale è solo l’ultimo, drammatico episodio di una vicenda che ribadisce la necessità di bilanciare resilienza ed efficienza in un contesto in cui interessi geopolitici e geoeconomici sono sempre più intrecciati”, aveva dichiarato allora Guerrieri, sottolineando come le recenti dinamiche confermassero l’apertura di nuovi scenari favoriti dalla piena affermazione dei processi di reshoring e nearshoring: “Le produzioni stanno tornando nei Paesi di origine e nelle geografie di corto raggio, evidenziando con forza il ruolo centrale di Turchia, Marocco ed Egitto, con cui è ormai necessario dialogare per intercettare nuove esigenze di mercato”.

Durante quell’incontro, il presidente Guerrieri non aveva nascosto la volontà di iniziare subito a costruire una rete di contatti e relazioni con quei Paesi, qualificando il porto di Damietta come trampolino di lancio per la definizione di nuovi modelli di collaborazione con i Paesi del Maghreb.

Da allora l’Autorità Portuale di Livorno e l’Autorità Portuale di Damietta hanno lavorato a ritmo serrato per riempire di contenuti il ​​nuovo accordo, affinandone i dettagli e valutando l’opportunità di organizzare l’incontro per la firma a Bruxelles per il 27 e 28 giugno, proprio nei giorni in cui il Consiglio europeo si riunisce per votare e formalizzare la scelta dei tre nomi del Presidente della Commissione Ue, del Presidente del Consiglio Ue e dell’Alto Rappresentante dell’Ue.

Non è una scelta casuale, quella di firmare l’accordo proprio nella capitale della politica europea e, in particolare, presso la sede della Regione Toscana, al n. 14 Rond Point Schuman. L’intenzione è quella di dare a questo accordo un’efficacia e una dimensione geografica molto più ampia di quella che avrebbe avuto se lo fosse stato firmato a Damietta o a Livorno. E non è un caso che le priorità dell’AdSP siano state condivise passo dopo passo sia con il Ministero delle Infrastrutture che con la Regione stessa, considerata dall’AdSP punto di riferimento istituzionale imprescindibile per il coordinamento e la realizzazione di iniziative volte a creare nuove sinergie a livello livello macroterritoriale.

L’AdSP si muove nella direzione tracciata dall’attuale Governo e dal suo Piano Mattei – ha dichiarato Guerrieri, a margine della firma -; in un contesto di marcata regionalizzazione dei traffici commerciali, il porto di Damietta può diventare un partner strategico per costruire nuove filiere industriali sul fronte energetico”

L’accordo, che ha validità annuale, prevede una più stretta collaborazione tra le due Autorità Portuali su temi considerati centrali dall’UE, come la trasformazione digitale, lo sviluppo del trasporto multimodale e, soprattutto, lo sviluppo sostenibile nei porti. Tema quest’ultimo considerato particolarmente strategico dall’AdSP MTS, che ha da tempo definito una propria strategia volta a favorire la transizione energetica.

La decarbonizzazione parte dal mare. Questo è un fatto. E l’idrogeno può svolgere un ruolo rilevante nel raggiungimento della neutralità carbonica.

Non è certo un caso che l’accordo tra le due Autorità Portuali sia stato siglato proprio nel bel mezzo di un convegno in materia possibilità di sviluppo dell’idrogeno a livello comunitario, ilun’iniziativa internazionale a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Direttore del Settore Logistico e Marittimo del Ministero dei Trasporti egiziano, Sherif Zakaria; il presidente dell’Accademia araba di scienza e tecnologia dei trasporti marittimi, Ismail Abdel Ghafar; e il Direttore generale per l’Energia in Europa (DG ENER), Tudor Constantinescu.

“I porti non sono solo semplici punti di smistamento delle merci, ma hub strategici nell’ecosistema energetico del futuropuò connettersi produzione, distribuzione e consumo in un quadro sempre più sostenibile e tecnologicamente avanzato” Questo il concetto alla base del ragionamento sviluppato dal presidente Guerrieri in apertura dell’iniziativa.

Guerrieri ha ricordato come uno degli obiettivi strategici dell’AdSP sia proprio quello di creare le basi per la nascita di una vera catena del valore dell’idrogenoUN “Hydrogen Valley per la costa toscana”, al servizio degli impianti nautici, logistici e industriali dell’Alto Tirreno.

Da questo punto di vista, l’accordo con il porto di Damietta (presente alla firma il vicepresidente dell’Autorità portuale egiziana, ammiraglio Tarek Adly) risponde “all’obiettivo di acquisire un ruolo strategico nel importazione di idrogeno da Paesi terzi, con la conseguente realizzazione di infrastrutture per lo stoccaggio, la distribuzione e l’utilizzo”.

Ma perché Damietta? Il fatto è che L’Egitto è oggi uno dei maggiori produttori di idrogeno verde al mondoUn primato che ha potuto acquisire in virtù delle grandi potenzialità di sviluppo dell’energia elettrica da fonte fotovoltaica ed eolica, necessaria per l’elettrolisi.

L’Egitto è diventato uno dei piùio importanti nazioni esportatrici. L’obiettivo dell’ADSP è trasformare Livorno e Piombino nei gateway europei per il trasporto dell’idrogeno liquido dal Nord Africa.

I due porti sono pronti ad affrontare la sfida, tanto che il sistema portuale dell’Alto Tirreno è già stato qualificato dalla società di consulenza internazionale Deloitte come un rilevante “case study” per lo sviluppo dell’idrogeno a livello costiero.

“Il sistema portuale dell’Alto Tirreno ha le carte in regola per diventare un hub chiave per l’importazione di energia nel Mediterraneo”, si legge nello studio realizzato dalla società di consulenza Deloitte per conto della Commissione Europea.

Nel Memorandum d’intesa si afferma nero su bianco che le Parti si impegneranno in particolare a organizzare programmi congiunti di supporto tecnico nel campo della transizione verde e delle tecnologie energetiche sostenibili, concordando che il Memorandum d’intesa firmato oggi “costituirà la base comune per l’elaborazione, la presentazione e il supporto di proposte congiunte al fine di ottenere sovvenzioni dai programmi di finanziamento europei”.

Non si sa ancora quanto idrogeno potrà essere importato dall’Egitto. L’accordo sarà arricchito di contenuti nei prossimi mesi. L’ADSP preparerà uno studio di fattibilità su una filiera mediterranea per l’idrogeno verde, i cui primi risultati saranno annunciati a novembre durante la settimana europea dell’idrogeno.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si dice pienamente soddisfatto dell’intesa, secondo cui il Protocollo d’intesa potrà dare un forte impulso a vantaggio delle attività economiche e ambientali degli scali coinvolti: “Livorno e Piombino hanno tutte le carte in regola per presentarsi come prima hydrogen valley marittimo-portuale italiana, puntando sullo sviluppo di una filiera completa dell’idrogeno che dovrà partire da applicazioni già in qualche modo pronte per lo switch energetico per poi puntare a obiettivi di più lungo termine, tra cui la realizzazione di un terminal sulle banchine toscane per l’importazione di idrogeno (e/o ammoniaca) via mare”, ha dichiarato.

 
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