Undici appartamenti gratuiti a Brescia per le donne vittime di violenza – .

Undici appartamenti in affitto gratuito per le donne vittime di violenza e i loro figli. Situati tra città e provincia, sono già stati individuati e verranno messi a disposizione attraverso un progetto sperimentale della Regione Lombardia in collaborazione con Aler e i centri antiviolenza e le case rifugio del territorio. In tutta la Lombardia sono entrate a far parte del progetto 64 case, con un investimento di 1,5 milioni di euro – già rifinanziato, per un totale di tre milioni di euro – per provare a rispondere ai bisogni delle donne che si trovano a dover affrontare un percorso di uscita dalla violenza domestica verso una nuova autonomia, a partire dall’autonomia abitativa. Anche perché i bisogni sono in continua crescita: in media in Lombardia si registrano 3,5 segnalazioni al giorno e a Brescia nel 2023 sono state circa 350 le donne che hanno denunciato violenze, nella maggior parte dei casi da parte dei partner o degli ex. E proprio Dopo Milano (con un totale di 20 appartamenti), la provincia di Brescia è quella con la quota più alta di alloggi assegnatiSeguono Bergamo e Cremona (8), Mantova (6), Como, Lecco e Varese (3), quindi Monza e Pavia (solo 1 appartamento ciascuna).

La delibera della Giunta regionale è stata approvata su proposta dell’Assessore alla Casa e all’Edilizia Sociale Paolo Franco, dell’Assessore alla Famiglia e alle Pari Opportunità Elena Lucchini e dell’Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Romano La Russa. Numerose le organizzazioni impegnate nel sostegno alle donne vittime di violenza che hanno aderito al bando per individuare i responsabili del progetto: per questo alla prima tranche di fondi ne seguirà una secondacon l’obiettivo di rispondere al maggior numero possibile di richieste. Nel dettaglio, la misura prevede un contributo per le Aler che mettono a disposizione dei centri antiviolenza e delle case rifugio il proprio alloggio: le donne individuate come beneficiarie potranno quindi usufruire gratuitamente degli appartamenti per cinque anni. Successivamente, l’alloggio potrà rimanere a disposizione dei centri antiviolenza a un canone concordato.

«Una casa per sé e per i suoi figli — ha sottolineato l’Assessore Franco — è un elemento essenziale e indispensabile affinché le donne abusate possano uscire dall’incubo e ricominciare a vivere». Per Lucchini, l’intervento «rafforzerà tutta la nostra rete sociale a sostegno di tutte le donne» ed è destinato a diventare strutturale: lo stanziamento di 1,5 milioni aggiuntivi consentirà di «scorrere la graduatoria delle domande e di poter concedere altri immobili entro la fine di quest’anno».

 
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