Catanzaro-Vivarini, separazione dietro l’angolo. Ma gli stracci volano in giro – .

Catanzaro-Vivarini, separazione dietro l’angolo. Ma gli stracci volano in giro – .
Catanzaro-Vivarini, separazione dietro l’angolo. Ma gli stracci volano in giro – .

Parole dette e non dette, chiamate fatte e cadute nel vuoto, contratti in essere che si vorrebbe rescindere – si farà presto, già domani – ma ci sono ancora e accordi che invece si vorrebbe depositare presto ma restano ancora senza firma. L’attuale situazione giallorossa non poteva essere più confusa in questo fine giugno di rivoluzione totale: di uno scontro quasi campale tra i pilastri della gloriosa resurrezione che ha finito per seminare in piazza più dubbi che certezze mettendo in difficoltà anche i tifosi. al centro di un litigio senza dubbio surreale. Da una parte Vivarini, dall’altra – totalmente opposta – Floriano Noto: una storia tesa iniziata l’11 giugno – data dell’ultimo faccia a faccia negli uffici di via Gioacchino da Fiore – da lì proseguita e giocata solo a distanza e mai con toni troppo rilassanti fino al cortocircuito comunicativo delle ultime ore e all’odierna perentoria nota del titolare.

RIAVVOLGIMENTO DEL NASTRO – Ci si sarebbe aspettati il ​​rinnovo del patto sindacale da quel vertice organizzato due settimane dopo la semifinale playoff di Cremona e invece niente; quello che ne è venuto fuori è stata una discrepanza di vedute e di programmi che si è delineata: un “frontale” tra sogni ambiziosi e realtà pragmatica che si è presto tradotto in una rottura totale e irreversibile, alimentando la voglia di cambiare aria dell’allenatore nonostante un contratto in scadenza a 2025 e l’intenzione del club di tutelarsi dal punto di vista formale per il mancato rispetto dell’accordo da parte di un suo socio. La minaccia delle “sedi opportune” – si legge Collegio arbitrale – sventolata dal palco del Premio Ceravolo da Noto è stato il primo passo in questa direzione con allegato velato invito alle società interessate all’allenatore – Frosinone, in realtà l’ultimo lasciati dopo la serie di sondaggi inconcludenti – per sedersi al tavolo per discutere e contrattare lo stipendio; la seconda si è invece concretizzata in due pec di convocazione inviate nelle ultime ore all’abruzzese e al suo staff, entrambe rimaste inascoltate e senza alcun seguito concreto per – pare – un “rischio per l’incolumità personale” temuto dall’allenatore.

L’INTERVISTA AL FANTASMA – Nessuna discussione e di conseguenza anche nessun intervento risolutivo da parte di Frosinone dove Stirpe si era anche presentato nei giorni scorsi davanti ai microfoni della stampa ignorando apertamente ogni domanda sul futuro della panchina, non fornendo alcun ausilio per una risoluzione consensuale. I capitoli più freschi della vicenda sono quelli di un’intervista apparentemente mai rilasciata dal tecnico a un quotidiano online locale – con affermazioni piuttosto precise anche sui motivi del divorzio da Catanzaro – divenuta rapidamente argomento di tendenza sul web. Tramite una comunicazione personale quest’ultima è stata categoricamente smentita dal tecnico che tuttavia non ha inteso sconfessare nulla in merito al contenuto della stessa; più decisa, invece, la nota diramata dalla società che ha trasmesso con durezza l’intenzione di voler porre definitivamente fine alla polemica e guardare oltre.

NOTA PERENTORIA – “Abbiamo ricevuto via PEC la smentita con cui il signor Vincenzo Vivarini afferma di non aver rilasciato alcuna intervista con virgolettato sulla vertenza con la nostra società – si legge nella nota della proprietà – Lo stesso Vivarini ha comunicato di aver intrapreso azioni legali per tutelare la propria immagine e quella della società”. Poi l’affondo del presidente, dritto al merito della discussione e delle argomentazioni esposte nell’intervista. Chissà, magari ha mandato un messaggio allo stesso allenatore. “Ci è sembrato davvero troppo strano che il mister si fosse lasciato andare a quel tipo di dichiarazioni lontane, e non poco, dalla realtà dei fatti. Ogni punto del contenuto di quell’articolo è, infatti, facilmente confutabile attraverso la documentazione in nostro possesso. Pertanto, l’auspicio ora è di non dover più tornare su questa vicenda, concentrandoci completamente sulla programmazione della nuova stagione”.

VERSO LA FINE – Sarà così anche perché dietro le quinte di questa diatriba pubblica – surreale, come detto – le parti hanno continuato a lavorare per trovare un accordo sulla separazione che obbligherà tutti a rinunciare a qualcosa e anche l’allenatore a impegnarsi senza mai tornare sulla rottura e sul Catanzaro in maniera pubblica. Domani, come detto, dovrebbe essere il giorno giusto per salutarci. Non ci saranno rimpianti, viste le battute finali della storia, le conseguenze e le rovine.

 
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