Ida Caria: prima maestra sarda

Ida Caria: prima maestra sarda
Ida Caria: prima maestra sarda

“I Giganti di Mont’e Prama e Caravaggio hanno in comune la maestosità dell’uomo in contrasto con il male, che i giganti vincono e che in Caravaggio prevale. L’arte è una forza di contrasto, una forma di resistenza. I giganti e i poveri, i santi, i ragazzi di Caravaggio resistono. Fanno la resistenza. I primi dominano, gli uomini di Caravaggio combattono fino alla disperazione. Ma i primi vincono perché sono combattenti e guerrieri concepiti dagli uomini. Come una difesa. A Caravaggio gli uomini sono soli, e Dio è lontano”. Così Vittorio Sgarbi, nel sesto appuntamento della terza edizione del Festival Internazionale dell’Archeologia, conquista il folto pubblico accorso per l’occasione nella suggestiva area archeologica di Nuraghe Losa, che ha ospitato la manifestazione dopo le tappe di Oristano e Cabras.

Introdotti dai saluti del sindaco di Abbasanta, Patrizia Carta, che ha dichiarato «Questa è una di quelle serate magiche da tenere nel cuore», di Anthony Muroni, «Il nostro augurio è che in futuro la Fondazione possa continuare a crescere e ad aprirsi al territorio, creando un circuito con realtà leader come il Nuraghe Losa», e da Jimmy Spiga, dello staff presidenziale della Fondazione Mont’e Prama, che ha sottolineato la missione dell’istituzione di «far dialogare le diverse forme dell’arte con l’archeologia in modo che la bellezza può esprimersi in ogni sua forma», il critico d’arte ha saputo coinvolgere i presenti, per oltre due ore, in un racconto appassionato e dettagliato, facendo emergere le profonde connessioni tra la drammaticità delle opere del celebre pittore italiano e la forza espressiva dei Giganti di Mont’e Prama. «L’arte è un dialogo senza tempo tra passato e presente», ha detto Sgarbi. «Nei Giganti vediamo scolpita nella pietra la testimonianza della grandezza umana, una testimonianza che perdura nei secoli. In Caravaggio, invece, troviamo un’umanità fragile e tormentata, ma altrettanto eterna nella sua lotta contro le tenebre”.

La serata, presentata da Ambra Pintore, è stata arricchita dagli intermezzi musicali con flauto e arpa del Duo Zéphyr, composto da Angelica Perra ed Eleonora Congiu.

L’evento continua questa sera, venerdì 28 giugno, con il primo appuntamento della stagione al Teatro di Tharros a San Giovanni di Sinis. A partire dalle ore 21 il pubblico potrà assistere a due convegni che si preannunciano di alto livello. Il primo, intitolato “Giulio Cesare a Tharros”, è un dialogo tra Attilio Mastino, già rettore dell’Università di Sassari, e Giorgio Murru, direttore scientifico del festival. Il secondo convegno, “Quale museo per il futuro? Tra etica e visioni”, con l’architetto Mario Pisani e Luigi Prestinenza Puglisi, affronterà temi di grande attualità nel campo della museologia. Madrina della serata sarà ancora una volta Ambra Pintore, mentre lo spettacolo musicale è affidato a Diana Puddu.

Da segnalare, nel pomeriggio, a partire dalle 17, presso il Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras, il laboratorio esperienziale “Alla scoperta della Dea Madre: viaggio alle origini dell’umanità tra arte e sacralità”. L’iniziativa, curata dall’artista Stefania Spanedda, prevede una sessione di storytelling seguita da una parte pratica di manipolazione dell’argilla. Il laboratorio, della durata di due ore, è rivolto a un massimo di 50 partecipanti di tutte le età, a partire dai 9 anni.


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