«Questa amministrazione sta scrivendo il capitolo più oscuro nella storia dell’AMET» – .

«Questa amministrazione sta scrivendo il capitolo più oscuro nella storia dell’AMET» – .
«Questa amministrazione sta scrivendo il capitolo più oscuro nella storia dell’AMET» – .

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dall’avvocato Angelo Nigretti, amministratore delegato di AMET:

«Dopo aver spento, nel senso letterale del termine, la LUCE di Trani, quella luce che tutti, in Italia e in Europa, ci invidiavano, con un finto bando Consip e nella piena consapevolezza che Amet non avrebbe mai potuto partecipare perché all’aggiudicatario è stato chiesto di registrare anche la bolletta del consumo elettrico dei pali dell’illuminazione, cosa che ad Amet è vietata da Arera perché è un distributore delle reti, ieri abbiamo assistito all’ennesimo furto ai danni di Amet e della città di Trani. Il mazziere napoletano, abile nel monte delle tre carte, ha convinto i suoi 21 consiglieri a votare per lasciare il porto di Trani in mano ai privati ​​piuttosto che ad Amet. Mi è stato detto che votare contro la proposta di risoluzione avrebbe dato conforto e terreno fertile all’opposizione. Ma la partita di ieri non doveva portare a un vincitore. Oggi abbiamo un solo sconfitto: la città di Trani, i tranisi e quel povero Natuzzi che, ancora oggi, nonostante la sfortunata situazione delle banchine della Darsena, continua ad ormeggiare la sua maestosa imbarcazione solo perché innamorato della bellezza, unica ed inimitabile, del porto di Trani. Mi chiedo ma oltre ai battibecchi politici, non avete pensato alle ricadute sulla città di Trani, alle prospettive future di Amet nel causare la perdita dell’ennesimo servizio ad Amet e ai dipendenti della Darsena. Come sarà il porto di Trani quando l’aggiudicatario, il signor C. o la società F, farà della Darsena e del Porto di Trani ciò che vuole e solo con il preciso intento di sfruttare il maggior profitto personale della propria attività? Non bastava l’esempio della Pubblica Illuminazione ceduta a terzi, a una società indagata dall’Antimafia in Sicilia e a una società di Bitonto (?) per la gestione a Trani con due soli operai anche non abilitati al servizio. l’impossibilità di agire per il bene dei tranesi. La prossima settimana il nostro amato Sindaco porterà a casa la terza vittoria contro l’Amet sui parcheggi a pagamento. Il nuovo progetto di parcheggi presentato al Comune di Trani prevede interventi innovativi sulla mobilità urbana nel pieno rispetto delle normative europee sull’inquinamento atmosferico e sulla sostenibilità del traffico urbano e i nuovi parcheggi a pagamento costituiranno un servizio complementare e sussidiario del TPL (= Trasporto Pubblico Locale ) nel senso che chi lascia l’auto nelle aree di interscambio potrà utilizzare, per tutto il tempo, con lo stesso biglietto anche l’autobus urbano (esempio delle frecce tricolori). E in tutto questo l’utile netto (non più il 20% del MOL come oggi) finiva nelle casse del Comune di Trani. In questo progetto presentato il Comune ha censurato e per la decisione sull’ammissibilità il duello Amet/Sindaco è stato rinviato nella sede della Regione Puglia dove i responsabili della sezione trasporti non potranno dare il loro parere vincolante ma solo partire esso alla sola volontà politica della realizzabilità del predetto progetto. Amet, quindi, anche questa volta, perderà l’ennesimo servizio per espressa volontà politica di questa Amministrazione. Per fortuna il servizio di Trasporto Pubblico scadrà nel 2026 quando Amedeo avrà terminato il suo mandato in questa città e con il nuovo sindaco (se dovessi rimanere ancora in Amet – ma non credo dopo questo articolo) sarà possibile pianificare una serie di interventi mirati alla mobilità non solo urbana ma anche e soprattutto extraurbana con i Comuni della nostra provincia, con la realizzazione di un polo meccatronico che consentirà agli autobus di avere uno spazio per le riparazioni a pochi chilometri di distanza senza arrivando fino a Bari (come oggi), creare quei parcheggi di interscambio come il progetto Amet (al vaglio del Comune) e che costituiranno, allora e non oggi, un’innovazione, una creazione di nuovi posti di lavoro e un servizio altamente qualitativo all’interno della provincia BAT. Ah dimenticavo: caro Amedeo, bisogna ancora togliere all’Amet il servizio di videosorveglianza e, magari, vendere anche la concessione di distribuzione per avere quei profitti che oggi stai perdendo con i servizi cessati. E poi, già che ci sei, metti in strada le 70 famiglie dei dipendenti, oltre a quelle della Darsena e del parcheggio, abbatti lo storico palazzo dell’Amet per creare più parcheggi per i tuoi futuri amici della parcheggio e la vicina darsena.»

 
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